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Conseguenze di un destino già scritto, 3° capitolo della mia saga

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ilary91
view post Posted on 9/9/2011, 01:10




per mio principio personale posto il commento anche qui xD

oooooooooh ma per me è un piacere orsacchiotta smemorina!!! e sono la prima a commentare questo mi riempie ancora di più di gioia xD
certo che leggerlo tutto fa un'altro effetto comunque
sai esattamente cosa penso di questo capitolo lo amo... beh ti confesso che amo più il novanta per via del cocco con il boa che entrambe amiamo ma nulla da togliere a questo:
la mia parte preferita è il bacetto che makota da a jotaro <3 sono troppo lovvosi e da strapazzare di coccole *-*
il litigio di nao e mako per fortuna si è risolto bene e presto lei esprimerà pure il desiderio che il sapere qual'è mi fa sentire estremamente potente si si mi piace come sensazione xD
appena torna il mio ragazzo giuro che farò la stessa cosa che jotaro a fatto a hiroki e userò per di più un pennarello indelebile in modo che sia ben chiaro a chi appartiene... vediamo cosa manca lo stimmometro, quella parte l'abbiamo modificata un bel po di volte ti ricordi la pepsi al gusto cetriolo bleah meno male poi ti sei limitata alle patatine...
povero hideki ha rischiato di essere ucciso per ben due volte prima da makota e poi da jotaro e solo per riconquistare la sua ex...
jotaro nn perde mai la sua aria inquietante fossi stata in makota gli avrei dato subito 200 ricordando il piano di sterminio che aveva avuto proprio nei suoi confronti xD
nao a ragione dopo quello che ha detto mako come fa a nn dire ti amo?! e pensa se sapesse che ha pianto per lei... (torno a ripetere che la scena sul terrazzo è la mia prefita)
ecco cosa dimenticavo!!! jotaro e hiroki si sono sposati *-* è un evento commovente e meraviglioso e l'immagine che hai scelto è al dir poco divina...
lo so sto saltando da un argomento all'altro ma questo capitolo è troppo bello quindi concludo parlando di mako che in questo capitolo e un dolcetto al miele ha perfino confessato di aver scritto la canzone pensando a nao *-* che poi quanto ci abbiamo messo per decidere quale usare... ora inizia già a pensarne un'altra per quella cosa che avevi in mente o ci ritroveremo a vagare tra decine di testi un'altra volta xD
bene bene concludo sul serio questa volta ribadebdo che questo capitolo è supermegameraviglioso
nn ti scriverò che sono curiosa perche so come continua ma ti aspetto per continuare se vorrai ancora il mio aiuto baci baci smemoina!!
 
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~»VerO«~
view post Posted on 18/9/2011, 16:43




O DIO MIO piu perfetto di cosi non esiste *-* granzie anche a te ilary*O* Voglio la continuazione al piu presto e.e non vale che lo finisci cosi però ...vuoi farmi morire?DDD:
 
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ilary91
view post Posted on 18/9/2011, 21:27




*-* ooohh grazie a te vero per la considerazione x3 sono commossa
 
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~»VerO«~
view post Posted on 19/9/2011, 16:25




ahaha :3 vorrei informarvi che posterò qui da adesso :3 perché nell'altro forum si cancellano i commenti .3
 
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» Marti «
view post Posted on 31/10/2011, 00:54




Prima di tutto gente:

...Buon divertimento <img src=">


Questo è il mio primo special, e ne vado abbastanza fiera :') L'ho iniziato dodici giorni fa circa, e l'ho completato alle ore 0.25 spaccate del 31 Ottobre. Ho lavorato senza sosta insieme ad Ilary per giorni, lei mi ha sostenuta e aiutata e quindi si merita speciali ringraziamenti. Sei stupenda ragazza mia :) è il lavoro fatto in meno tempo che abbiamo mai realizzato partendo pressocchè da zero, e non so te, ma io ne vado parecchio fiera. Grazie.
Un grazie special anche a Giulia, che mi è stata accanto e mi ha supportata tutto il tempo costringendomi (XD) a scrivere anche quando volevo sgarrare. Voglio bene anche a te.
Beh, che altro dire, vi auguro una buona lettura, non ho finito il capitolo per dedicarmi a questo piccolo progetto che spero vi piacerà, vi prego fatevelo piacere o cadrò in depressione xD e perfavore a voi poche che commentate, ricordate quando mi scrivere una sola fra tipo "Bello continua" io muoio :'( perchè sto fino a tardi a scrivere, anche se ho scuola, e certe volte ho perfino razionato le ore di studio per finire. Adesso ok, ho finito.
Un'ultima cosa, in questo special Naomi e Makota stanno insieme da già 2 settimane, Kimiko lo sa, ed ha già provato a ... ci ha un po' provato con Makota, tutto qui XD buona lettura e Buona Halloween!

Halloween

halloween



La notte della paura, della magia, dei dolcetti... tanti sono i fattori che caratterizzano Halloween, ma Hiroki ne riconosceva solo uno alla mattina del 31 Ottobre, quando la sua sveglia suonò trasmettendo "This is Halloween" di Marylin Menson e lo catapultò nel giorno di Halloween... quello per lui era solamente il giorno degli scherzetti. Scendendo dal letto mise i piedi nelle pantofole, ma subito li ritrasse con un senso di disgusto: esse erano piene di una sostanza biancastra che, sperò lui, fosse schiuma da barba o panna. Il suo Halloween era ufficialmente cominciato. Alzandosi pensò che odiava davvero profondamente quel giorno in passato, e non era difficile capire il perchè di tanta repulsione per una festa visto che era la vittima di burle da parte di ben quattro fratelli, ma quell'anno sarebbe stato diverso: durante Halloween Jotaro si sarebbe travestito e loro due avrebbero potuto camminare per strada come due persone normali per tutto il giorno. Alla sola idea si calmava visibilmente e l'irritazione frutto degli scherzi sembrava scivolargli via di dosso. Prima di uscire dalla propria camera passò davanti allo specchio della sua camera, quello sul quale da lontano aveva intraviso un post-it. Si avvicinò con cautela, sospettando che quella fosse solo un'esca per un'altro scherzo, ma dando un'attenta occhiata sbarrò gli occhi per il terrore: i suoi dorati e morbidi capelli biondi erano divenuti di un roseo richiamante i colori dei fiori di ciliegio. Il biond... il ragazzo sentì il bisogno fisiologico di cacciare un urlo a quella vista, ma decise di sorvolare; era Halloween in fondo, chi ci avrebbe fatto caso?
Il bigliettino che gli avevano lasciato sullo specchio diceva: "Trick or treat?" una specie di presa in giro visto che Hiroki sapeva perfettamente che a lui sarebbero spettati solo i "trick" , ovvero gli scherzetti. Stropicciando il foglietto urlò un sonoro < Fate pure del vostro peggio! Da me non avrete neanche un maledetto dolcetto dopo avermi trasformato in una fragola ambulante! > e a grandi e pesanti passi si era diretto alla porta per uscire in corridoio, andare in bagno e prepararsi, era un giorno speciale e niente lo avrebbe fermato... fu mentre pensava questo che gli si rovesciò in testa un secchio contenente acqua, ovviamente congelata, preparato con cura dalle gemelle e sistemato accuratamente sopra la porta semi-aperta, da Kesho. I tre da dietro l'angolo scoppiarono a ridere guardando il fratello zuppo fino ai piedi, l'unica cosa positiva di quello scherzo fu il fatto che i suoi capelli lentamente tornarono del solito colore giallognolo. < Dolcetto o scherzetto? > gli urlarono infine prima che Hiroki, sbraitandogli dietro, iniziasse a inseguirli per tutta casa. Era un altro tradizionale inizio di Halloween a casa Nagakemoto.
E il pomeriggio che tanto aveva bramato non passò in modo migliore putroppo per lui! Jotaro disdette il loro appuntamento all'ultimo minuto, così fu incastrato, poichè libero, in un compito davvero orribile, il più temuto fra i tre fratelli maggiori: accompagnare le gemelline a far dolcetto o scherzetto. Non era tanto fastidioso accopagnarle, ma era umiliante dover chiedere scusa per ogni loro marachella, e inoltre, conoscendole, Hiroki avrebbe scommesso che gli avrebbero chiesto di indossare un costume strampalato e probabilmente da ragazza: e aveva ragione! Ma si oppose fermamente a quella loro decisione e dopo un'ora di discutere furiosamente era riuscito a vestirsi come preferiva. Optò per un cosplay, aveva trovato un personaggio molto simile a lui di corporatura, così non furono necessari trucchi e parrucche, cosa che lo fece sentire più a suo agio. Pur di rendere il cosplay il più verosimile possibile si portò dietro dei veri coltellini, ma poco affilati, in modo che non facessero del male neanche pressando con forza la mano sulla lama di essi, e li appese alla cintura.
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Bussando di casa in casa con aria affranta insieme alle sorellastre si chiese se ci fosse un modo peggiore per trascorrere quella giornata che si aspettava fosse diversa da quella degli altri anni ma che ugualmente lo aveva deluso e decise che no, non vi era niente di peggio. Ad un tratto alle sue spalle udì una voce familiare, troppo familiare, conosceva la ragazza che con voce umile chiedeva insieme al fratellino se avessero in casa dei dolcetti per il bambino. Si voltò di scatto e sorridendo disse < Naomi! Hanno incastrato anche te con il fratellino? > Lei si girò, era davvero splendida con quelle calze al ginocchio fatte di righe azzurre e nere e con quella gonnellina nera abbinata ad una camicia adornata con merletti e un enorme fiocco con il medesimo colore delle calze. E il cappellino era adorabile.
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Con gioia nella voce e un po' di imbarazzo la ragazza squadrò il biondo e le sue sorelle e sussurrò < Veramente sono stata io a costringerlo ad accompagnarmi, amo fare "dolcetto o scherzetto", ma capirai che alla mia età non è dignitoso farlo senza un bambino al seguito! > Il biondino aveva riso a quella osservazione e aveva chiesto a Naomi di fare il giro di case con lui, almeno avrebbe avuto un po' di compagnia e la giornata non sarebbe stata completamente orribile. Mentre camminavano con i bambini qualche passo più avanti (Keroka, il lupetto, aveva subito fatto amicizia con Risako e Noriko, che come sempre erano vestite in modo uguale e l'unica cosa che le distingueva era il colore dell'abito da strega, per la prima blu e per la seconda viola-magenta) Naomi sorridendo malinconicamente tirò fuori l'argomento ragazzi < Anche Jotaro lavora? > il biondino fece lievemente cenno di si con il capo < Anche tu dovevi uscire con Makota, eh? > lei rispose affermativamente < Dovevamo fare "dolcetto o scherzetto" insieme, sarebbe stato bello, soprattutto considerando quanto è goloso. > Hiroki pensieroso non prestò molta attenzione a quelle parole, era troppo impegnato a tener d'occhio le gemelle che si erano avvicinate ad una casa alla quale erano solite lanciare qualche uovo come castigo per non aver avuto niente, ma quella volta la donna si era premunita e le riempì di caramelle per essere lasciata in pace. < Ma è strano che lavorino, ieri Jotaro mi aveva garantito di essere libero, disdire all'ultimo minuto non è stato carino. > Ella scrollò le spalle, almeno era stata avvisata prima, era per quello che aveva messo una gonna tanto corta eludendo perfino i controlli di Hiroto < Beh, sai come sono quei due, probabilmente non volevano dividere i loro dolcetti con i bambini e sono andati per i fatti loro. Li ritroveremo sdraiati sul pavimento con la pancia che scoppia per quanto hanno mangiato. Immagino già che incubi faranno. > Hiroki rise a quella visione, non gli sarebbe dispiaciuto veder Jotaro in preda ad un'indigestione di dolci, e gli sarebbe dispiaciuto ancor meno vedere Makota in quello stato. Non che lo odiasse, ma era più forte di lui il desiderio di vederlo star male come lo era stato lui vedendo Jotaro piangere. < Senti- iniziò Naomi prima di mordere le labbra e guardare il suo cestino pieno di dolcetti a forma di zucca come pentita di ciò che stava dicendo- ho pensato che nel pomeriggio potremmo passare in agenzia per portargli qualche dolce e vedere come se la passano. Che ne pensi, vieni con me? > Hiroki rimase a bocca aperta, conosceva la passione di Naomi per il cioccolato, e vederla così ben disposta a sacrificare parte del suo bottino con gli altri fece sciogliere come un pezzo di ghiaccio al sole d'agosto il cuore del ragazzo che, senza esitare accettò e si diede da fare per accumulare anche lui una gran quantità di dolci, in modo che Naomi ne avesse di più per se.
Una volta riaccompagnati i fratellini alle proprie case si erano diretti con due cesti pieni di dolcetti verso l'agenzia come da decisione; si sentivano fieri del loro bottino, e fieri di dividerlo con le persone alle quali volevano veramente un profondo bene. Arrivati in agenzia notarono che anche essa era sprofondata nell'atmosfera halloweenesca che aveva colto tutta la città: sui muri vi erano appese sagome di zucche, fantasmini, gatti neri e tanto altro e negli angoli vi erano finte ragnatele di bambagia. Nel salottino tutto l'arredamento dava sull'arancione, sul nero, sul giallo e sul blu, il tutto dava un effetto davvero gioioso e spettrale. Trovarono i ragazzi intenti a discutere, sul momento a Naomi prese un colpo vedendo Jotaro con una maglia ricoperta di sangue, ma poi aveva ricordato che era Halloween e che ciò era normale. E allo stesso modo le fece senso vedere Makota con una spada sulla spalla e i capelli "sistemati", Benjiro vestito in modo pressocchè normale, solo non indossava gli occhiali e il classico verdognolo muschiato dei suoi occhi sembrava molto più scuro, e Daisetsu con dei canini pronunciati, gli occhi rosso sangue e i capelli tenuti in aria da del gel.
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I Fighters salutarono gli altri due con enorme entusiasmo. Hiroki non esitò prima di lasciare in terra il cesto di dolcinerie e correre verso il proprio ragazzo che, spiegò dopo agli altri, per pura coincidenza si era vestito come un personaggio collegato al suo e aveva inavvertitamente reso i loro costumi di coppia. Provò anche a baciarlo, ma Makota li aveva fermati poggiando una mano sulla bocca di Hiroki e dicendo di non scambiare certe effusioni di affetto in pubblico; subito dopo il suo sguardo si adagiò sull'elegante e snello corpicino di Naomi, che si era quasi pentita di aver optato per un costume di halloween come quello che indossava, di fatti faceva di tutto per allungare la gonna e coprirsi il più possibile mentre le sue guance si scaldavano irrefrenabilmente. Makota sorrideva come compiaciuto e appoggiando tutto il suo per sulla spada, che usava quasi come un cavalletto per il viso, la squadrò facendo peggiorare il rossore. Egli si soffermò soprattutto sulle gambe della ragazza. < E tu da cosa saresti vestita, pivellina? > ella gli diede le spalle, facendo sfuggire a Makota un < Non migliori la situazione mostrandomi le spalle. > di cui si pentì quando lei nuovamente, con espressione imbarazzatissima evitò di dargli le spalle. < Beh? E' un costume come tutti gli altri, sarebbe regina delle zucche > disse mostrando il cestello a forma di zucca di halloween rubando un sorriso al ragazzo.
< Sono indeciso sul da farsi, da un lato amo il fatto che indossi un vestito così sexy e vorrei vantarmi della tua bellezza con tutto il mondo, ma dall'altro provo la forte tentazione di nasconderti per non farti guardare da nessun altro oltre me. > Naomi sbalancò gli occhi a quella affermazione, Makota non se ne rendeva conto, ma aveva appena detto una cosa davvero dolce ai suoi occhi facendola così voltare da un'altra parte nella speranza di non dover rispondere. Benjiro intanto stava seduto all'angolo della stanza che avevano, o meglio erano stati costretti a mantenere "normale", ovvero a lasciarlo spoglio di decorazioni per via di una precisa protesta di Benjiro. < Come mai tu non sei travestito da niente? > Benjiro si accarezzò i capelli con disagio prima di rispondere < Odio Halloween, è una festa stupida. > Daisetsu allora si era avvicinato al suo angolino personale e gli si era seduto di fianco prima di afferrargli le guance e strapazzarlo un po' < Se sei sempre così musone diventerai un vecchio bisbetico musone che si ingozza di erba e bacchetta i giovincelli. > il corvino si affrettò a spostare le mani di Daisetsu e a guardare altrove, fu allora che Makota si avvicinò a Naomi e le bisbigliò < Non prestargli troppa attenzione, da piccolo non poteva fare niente, quindi è ovvio che non abbia mai apprezzato a fondo le feste. > Naomi trovò quella situazione davvero abominevole, Benjiro era un bambino a cui era stata rubata l'infanzia e che non sembrava in grado di recuperarla da solo. O meglio, non sembrava interessato a recuperarla. Jotaro intanto era riuscito a strappare un bacio segreto ad Hiroki, che adesso lo guardava con aria più dolce che mai. < Quindi stasera se organizziamo qualcosa non ci sei? > aveva chiesto infine il moro sedendosi sul divano e Ben in tutta risposta aveva scrollato le spalle come per dire "forse" < Non vedo il motivo di prendere in giro, o celebrare, qualsiasi cosa si faccia ad Halloween, streghe e demoni maligni per tutta la notte. > Makota allora scoppiò a ridere < Caramelle Benjiro. Hai presente? Dolci, caramelle, cioccolato, liquirizia. Questo è halloween. Dolci e feste. > il corvino scosse le spalle < In ogni caso, non vedo il motivo di fare una festa così stupida. Tanto vale farne una per ogni sciocchezza se se ne fanno per fantasmi e dolcetti. > Allora tutti nella stanza notarono l'espressione incerta di Jotaro, che si era stretto nelle spalle con espressione penseriosa e aveva borbottato qualcosa. < Qualcosa non va? > gli chiede Daisetsu. Lui sorrise in modo ironico e guardò fisso il pavimento < Non so se sono tutte sciocchezze quelle sui fantasmi. > Hiroki a quel punto gli aveva poggiato una mano sul braccio e gli aveva chiesto quale fosse il problema; egli dopo aver sorriso al ragazzetto aveva guardato negli occhi Makota e aveva sussurrato < Ho visto Lady Falce ieri sera. > Makota inizialmente era rimasto in silenzio, come pietrificato da quell'affermazione, ma subito dopo quel breve istante di serietà era scoppiato a ridere fragorosamente alla faccia di Jotaro che in tutta risposta, saltando sull'attenti, aveva ribattuto che era tutto vero < L'ho vista veramente! Stava al secondo piano di casa sua e guardava verso di me da quella vecchia finestra polverosa! Me la sono quasi fatta sotto! > Makota scosse la testa come se il suo amico fosse un visionario < Lady Falce è morta. Ricordi? Abbiamo fatto festa per ore quando l'abbiamo saputo. > ma egli non sembrò tranquillizarsi a tale affermazione. Fu allora, durante quella pausa di silenzio che i due ultimi arrivati, Hiroki e Naomi, chiesero quasi all'unisolo < Chi è Lady Falce? > Makota guardò la propria compagna come fosse dispiaciuto per il modo in cui sarebbe venuta a conoscenza di quella storia. < Lady Falce era una vecchia signora che viveva in periferia, Kimiko viveva lì quindi io e Jotaro andavamo da quelle parti quasi tutti i giorni per andarla a trovare. Si dice che Lady Falce fosse una bella ragazza da giovane, ma che con il tempo si sia inasprita. Da piccola vestiva sempre di colori brillanti, amava il bianco e il rosa, i soliti colori che piacciono alle bambine, inoltre era dolce e gentile con tutti e sfoggiava una certa cultura nell'adolescenza; insomma, aveva una bella vita ed anche un bel fidanzato, un uomo giovane, forte e perfino bello: egli lavorava nell'esercito, ed era conosciuto come un uomo onesto e rispettoso. Furono fidanzati per tre anni, ed elle fu ben lieta di concedere a colui che riteneva l'uomo della propria vita la mano in matrimonio. Matrimonio che però non avvenne mai. - mentre Makota, da seduto di fianco al migliore amico raccontava con enorme enfasi quella storia che già dalle prime frasi si preannunciava drammatica, tutti i ragazzi si radurano intorno al narratore per ascoltare la storia e condividere, forse, una parte della sofferenza di Lady Falce. - Quell'uomo non si presentò alle nozze e la lasciò sull'altare, si dice che del mazzo di rose bianche che aveva in mano non rimase neanche un petarlo tanto lo smembrò per la rabbia. Da allora quella ragazza cambiò improvvisamente. Sembrò impazzita: iniziò a vestirsi come una vedova, divenne acida e cattiva; recintò la sua casa con un muro di mattorni e mise un alto cancello in ferro battuto con tanto di spuntoni così da non far avvicinare alcun bambino alla sua proprietà, perchè aveva detto prima del matrimonio che se non avesse avuto figli con quell'uomo non ne avrebbe mai avuti con nessun altro, ma lei voleva essere mamma così iniziò ad odiar sia le madri che i figli per invidia. Fece anche dipingere la propria casa di grigio e nero, infatti per tutti i bambini del vicinato quella era la casa della morte e lei era la sua sposa. Da qui Lady Falce. Ma non è il solo motivo. > fu Hiroki a chiedere per primo quale fosse l'altro, e fu Jotaro a rispondergli. < La chiamarono così perchè non si ebbero più notizie dell'uomo che la lasciò in lacrime all'altare. Si dice che lo abbia ucciso e sepolto sotto il suo amato cespuglio di rose prima che lui potesse fuggire dalla città, perchè il giorno dopo le nozze sparì per tutto il pomeriggio e tornò a casa con un'enorme valigia. > L'altra domanda la fece Daisetsu, chiese perchè aveva sottolineato con tanta acidità la parola "amato" riferita al cespuglio, e fu ancora una volta Jotaro a rispondere. Il suo viso era così cadaverico e spaventanto che Naomi si impensierì per la sua salute < Si dice che il cespuglio lo aveva piantato insieme al poliziotto dopo appena un anno di fidanzamento, perchè quello era il <i>loro fiore. Era stato il primo regalo dell'uomo per la propria amata e quando seppe che Lady Falce aveva apprezzato quel regalo prese l'abitudine di regalarle una rosa di colore diverso ogni volta che si incontravano, ciò finchè la sua casa non divenne multicolore a causa di tutti i fiori sui davanzali, allora avevano deciso di piantare i semi di rosa e di far diventare quel cespuglio il simbolo del loro amore. Kimiko ci ha raccontato che in principio i fiori di quel giardino erano bianchi, proprio come il suo vestito da sposa, ma che da dopo il mancato matrimonio erano divenuti tutti rossi come il sangue. >
Naomi sentì il sangue gelarle nelle vene per via di quella storia che neanche Benjiro e Daisetsu sembravano conoscere e le sembrò di provarlo sulla sua pelle il dolore che quella donna aveva dovuto patire in tutti quegli anni. Benjiro, pensieroso, fece una domanda molto curiosa < Ma se Lady Falce era una donna acida con tutti i bambini voi come mai la conoscete così bene? E da come parlate sembra che quell'uomo fosse un vero cavaliere, quanti anni fa successe questa cosa? > Makota scosse la testa < Quando conoscemmo Lady Falce aveva già 60 anni suonati, forse anche 70, ma Kimiko ci ha raccontato tutte queste cose. Conosceva bene Lady Falce. > Allora la domanda sorse spontanea < E come la conosceva? >
Improvvisamente alle spalle di tutti si udì un lieve scricchiolio, quasi impercettibile all'orecchio, ma il silenzio nel quale tutti erano sprofondati in attesa della risposta di uno dei due lo fece risaltare come fosse un tuono in una stanza e allora fu avvertito qualcosa come un brivido di freddo lungo la schiena di tutti e una voce proveniente dalla porta d'ingresso della stanza squarciò l'atmosfera tesa e ricca di suspance < Lady Falce era mia zia. > disse Kimiko, facendo il suo ingresso.

Tutti gli sguardi furono puntati su Kimiko, anche lei vestita in modo bizzarro, ma fu difficile capire se i suoi abiti fossero quotidiani o indossasse un costume di Halloween vista la sua solita stravaganza: indossava delle lentine colorate, che avevano reso i suoi bellissimi occhio azzurri di due colori diversi, uno era giallo e l'altro rossastro; i suoi capelli erano più lunghi, aveva applicato delle extension confessò dopo aver notato gli sguardi di tutti puntati sui propri capelli, che erano adornati con una miriade di fiocchetti e fiocchettoni colorati
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La ragazza si addentrò nella stanza finchè non raggiunse gli altri, e sorridendo ripetè la frase appena pronunciata < Lady Falce era mia zia. > poi si sedette di fianco i due ragazzi che fino ad allora si erano presi l'incarico di narrare < A dire il vero era la sorella di mia nonna, morì dieci anni fa circa - e rivolgendosi ai due amici sottolineò la successiva frase - E posso garantirvi che non era una persona cattiva. Era severa ma dolce. Era ovvio che ci punisse se questi due stupidi le mettevano a soqquadro la casa, chiunque si sarebbe arrabbiato, soprattutto se la casa è l'unica cosa che hai. >
Makota allora rise < Ma se tua zia era tutta suonata! Ha ucciso un uomo! >
< Non lo ha ucciso! > ribattè a gran voce la ragazza guardandolo come in cagnesco, come se tutto l'amore che fino a quel giorno aveva provato per lui si fosse dissolto in un istante. < Beh, però quella storia del roseto mette i brividi. > sussurrò timidamente il moro, che sembrava il più impaurito di tutti da quella storia. <siete solo due stupidi! - ribattè la ragazza prima di rivolgersi a tutti gli altri - Mia zia Yuriko era fantastica. Certo, non so spiegare perchè le rose hanno cambiato colore e nemmeno il motivo per il quale abbiamo trovato quelle fedi nella terra, ma so per certo che non era un'assassina! >
Fu allora che Benjiro alzò la mano come fa un bravo scolaro seduto al suo posto < Io però avrei una teoria riguardo al cambiamento del colore dei fiori. - ottenuta l'attenzione di tutti iniziò a spiegare- allora, la mia teoria è del tutto razionale e scientifica: è possibile che tra i semi di rose bianche piantati da tua zia e dal suo uomo ne sia capitato uno di rose rosse, ciò fa si che all'inizio il colore predominante sia il bianco dato il numero superiore di semi, ma successivamente, con il crescere del roseto, questo venga sostituito dal rosso poichè il rosso è più scuro del bianco e quindi lo sovrasta. E' un po' come succede per gli occhi o i capelli degli esseri umani: se nasce un figlio da due persone con gli occhi azzurri i figli di questi avranno gli occhi uguali a quelli dei genitori, se invece uno dei due genitori ha gli occhi marroni ad esempio 4 figli su 5 avranno gli occhi di colore marrone, poichè quello è più scuro dell'azzurro e quindi lo sovrasta... Non so è stata chiara come spiegazione, si tratta di semplice genetica.>
Tutti rimanemmo per qualche istante a fissarlo, ma fu solo Hiroki ad azzardare un < Già... semplice... >
Makota invece fissò Benjiro come se gli avesse appena parlato in aramaico antico < Già... giusto... in ogni caso, anche se quello non è un mistero così inspiegabile, c'è quella volta in cui quella matta ci ha solo urlato dietro "Via, lontani da lui! Lasciatelo in pace brutti..." aspetta, aveva detto brutti... ? Forse marmocchietti insolenti, in ogni caso, quella nascondeva qualcosa, e le fedi trovate ne sono una prova! > Poi si era alzato senza dare la possibilità a Kimiko di ribattere e aveva provato a chiudere il discorso < E comunque, non è importante stabilire o no se era un'assassina, fatto sta che Jotaro non può averla vista, i fantasmi non esistono. > Kimiko allora ridendo si era alzata a sua volta e con l'indice aveva iniziato a colpirgli il petto con fare accusatorio e insolente < Oh, quindi non esisterebbero i fantasmi? > aveva chiesto, ottenendo in risposta un < Esattamente, e se vuoi sono pronto a dimostrartelo. Passiamo la notte a casa di Lady Falce. > Jotaro allora si era alzato visibilmente scosso < Ma sei pazzo!? Quella ci odiava, il suo spirito potrebbe voler vendicarsi! > Makota lo guardò come fosse lui stesso un pazzo, ma gli altri non fecero lo stesso, non Daisetsu e Kimiko almeno. < Jotaro - disse Makota poggiando le mani sulle spalle dell'altro- tu sei l'amico ideale, dico davvero, sei il mio migliore amico. E saresti maledettamente perfetto se non fossi così fissato con lo shintoismo, gli spiriti e gli dei! >
Quella frase colpi in special modo Kimiko e Daisetsu, solo loro due e Jotaro erano shintoisti, ovvero credevano negli spiriti della natura, negli dei e nella reincarnazione degli spiriti che, fino al momento in cui la loro vita sarebbe ricominciata, rimanevano fra i vivi sotto forma di spiriti; Makota invece era cristiano a causa delle sue origini americane e proprio non si sforzava di capire le ideologie altrui. < Ma come ti permetti!? - gli urlò Kimiko- Bene, passiamo la notte a casa di zia Yuriko, chi non se la sente rimanga pure a casa, io ho la coscienza a posto con lei. Chi è con noi? > disse infine guardando verso tutti gli altri. Naomi non sembrava proprio entusiasta di quella proposta, ma decise di accettare quando Makota, con fare premuroso, le aveva preso la mano e dolcemente le aveva detto < Sta tranquilla, anche se ci fosse qualcosa di cui aver paura ti proteggerei io, non permetterei a nessuno di anche solo sfiorarti. Mi credi, no? > e a quell'affermazione non si era potuta tirare indietro e senza esitazione gli aveva afferrato la mano. Benjiro e Daisetsu promisero che sarebbero andati anche loro, con o senza le loro compagne, e Hiroki era abbastanza incuriosito da quella storia da implorare Jotaro di andare insieme a lui, così alla fine Hiroki e Naomi uscirono dall'agenzia per lasciare i fighters al loro lavoro con la promessa di rivedersi alle 23 nello stesso posto per dirigersi poi alla cosiddetta casa infestata.

Faceva raggelare il sangue nelle vene e credere nell'inesistenza di qualcosa di gioioso: la casa di Lady Falce faceva tremare già dall'esterno, e i più giovani del gruppo guardandosi negli occhi si chiesero se non avessero fatto una sciocchezza ad andare lì. Era interamente costruita in legno; tutta diipinta di grigio e rivestita di erbacce com'era sembrava una di quella case dell'orrore allestita dagli studenti ai festival scolastici, una di quelle che non fanno paura solo perchè si sa che è stata costruita apposta per l'evento. Il cortile era infestato di erbacce ammuffite e troppo cresciute, e dava l'idea che nessuno ci andasse da anni, cosa vera a quanto riferì Kimiko. L'unica pianta che sembrava curata e sana era il famoso roseto infestato, quello dove si pensa che sia seppellito il signor Falce. Era sorprendente perchè tutte le altre rose del giardino erano nere e secche, ma quell'unico cespuglio conservava un vivace colorito verdognolo e dei fiori rossi come < Come il sangue > sussurrò Hiroki avvicinandoglisi e prima di essere subito fermato da Jotaro, che gli strinse il polso e lo guardò male. Kimiko intanto si era avvicinata alla porta d'ingresso e aveva infilato le chiavi, quelle che era riuscita a sottrarre ai genitori, nella toppa. Avvicinandosi gli altri non petoro ignorare tutte le scritte fatte dai vari teppistelli sulle mura della casa, alcuni dicevano semplicemente "State alla larga!" altre invece "Lady Falce è tornata.". Inutile dire quali mettessero più i brividi in quella notte nuvolosa degna di uno scenario da film dell'orrore. Aprendosi la porta scricchiolò in modo abbastanza evidente e lentamente i ragazzi entrarono in quella casa maledetta. Crystal e Michelle si erano fatte forza per ultime: Michelle perchè non era proprio definibile un cuor di leone, Crystal perchè per tranquillizzarla le aveva preso la mano.
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< Quindi dobbiamo passare tutta la notte qui? > chiese la biondina travestita da angelo nero con voce tremante mentre passava dalla mano di Crystal al braccio di Benjiro. < Su non fate i fifoni, è solo una casa abbandonata > disse Makota guardandosi intorno prima di sedersi su un divano decisamente marcio che per non si quale miracolo rimase in piedi. Non vi era luce nè acqua in quella casa, era già tanto che stesse in piedi. Era però completamente arredata, ma ciò sembrava qualcosa di negativo agli occhi di Naomi, che riteneva quella casa ancora più spettrale se arredata con oggetti di uso comune, come se qualcuno ci risiedesse. Ai tre ragazzi cresciuti in quella casa sembrava come se lentamente il passato riprendesse vita, si rivedevano a otto anni mentre correvano per quelle stanze inseguiti da Lady Falce, che si era accorta della loro ultima marachella. Amavano farla arrabbiare e amavano cercare i misteri di quella casa. Una volta da piccoli avevano trovato un cunicolo segreto, ora la loro memoria non gli permetteva di ricordare in che stanza fosse, ma sapevano che c'era e sapevano che nella stanza alla quale conduceva quel cunicolo dovevano ancora esserci tutti i loro tesori abbandonati. Jotaro si chiese se nella soffitta vi fosse ancora il giocattolo che gli aveva sequestato anni prima la vecchia e acida signora; Kimiko si chiese che fine avessero fatto le bambole che teneva in quella casa e che non era tornata a riprendersi e Makota si chiedeva se tutte le sue fionde, i suoi palloni da gioco e il coniglietto di pezza di Ryuka non avessero già visto le fiamme o la spazzatura da tempo. Per un istante gli sguardi di Makota e Kimiko si incrociarono con imbarazzo facendoli divenire rossi una volta giunti, nel medesimo istante, ad un ricordo comune di cui perfino Jotaro ignorava l'esistenza. Non avevano esitato prima di distogliere lo sguardo per non destare sospetti, che però nacquero comunque. I ragazzi avevano portato con loro solo cinque torce e si erano accordati per stare nel soggiorno della casa, Si sedettero e chiaccherarono allegramente per la prima mezz'ora, tutti sembravano esser più tranquilli, tutti tranne Jotaro, che continuava a guardarsi intorno con aria spaventata.
< Dai Jotaro, non ti reputavo così fifone! > gli urlò Benjiro illuminandolo con la torcia < Vedrai che sono tutte sciocchezze. >
Ma il moro scosse la testa come deluso dalla poca fiducia che gli dimostravano < Io l'ho vista. So perfettamente cosa vedo. Incrociando il suo sguardo ho provato lo stesso gelo che provavo da piccolo. > Tutti lo guardarono però con la stessa aria perplessa di quando aveva raccontato la storia del suo incontro "paranormale", non lo avevano mai visto così turbato, tanto che Hiroki gli si strinse al braccio e gli promise con fare scherzoso che lo avrebbe protetto lui da "quella vecchia donna cattiva"; Jotaro però ne sembrò offeso tanto che furioso afferrò una torcia e si diresse alle scale per andare al piano di sopra. < Ehi! Dove vai? > Gli urlò dietro Crystal con preoccupazione: anche lei era shintoista; Ma Jotaro non accennò a fermarsi e guardando gli altri con gelo nel cuore disse solo < Ho bisogno di stare con qualcuno che mi creda, quindi vado a stare un po' da solo. > dopodichè nell'aria solo il leggero rumore dello scricchiolio delle scale e del pavimento che subito si dissolsero. Mentre Kimiko si avvicinava alle scale per seguirlo fu fermata da Makota che le urlò di lasciarlo stare < Lo sai che fa sempre il permaloso, dagli due minuti, un topolino farà cadere qualcosa e correrà qui urlando come un pazzo che la casa è infestata. > Gli diedero fiducia, ma passò un'ora e di Jotaro nemmeno l'ombra, anche se un'ombra sarebbe stata difficile da vedere lì immersa nella totale oscurità; Hiroki iniziò a muovere la gamba in modo nervoso e a fissare involontariamente le scale dalle quali era sparito il moro come nella speranza di vederlo tornare, fu quando si rese conto di non essere il solo preoccupato per lui che si alzò in piedi e prese una torcia a sua volta < Io vado a cercarlo, altro che un paio di minuti e torna. > ancora una volta Makota si era alzato, cosa che aveva fatto non poche volte mentre giocava con la torcia illuminando a destra e a manca e aveva messo una mano sulla spalla del biondino < Non mi dirai che stai iniziando a farti suggestionare. > In effetti si erano uditi un paio di rumori, qualcosa di somigliante alle urla di una vecchia, ma Benjiro aveva subito suggerito che sarebbero potuti essere gli spifferi d'aria, e si udirono anche una serie di scricchiolii, che pensarono fossero dovuti ai nostri movimenti su quel parquet marcio. Hiroki allora si liberò dalla presa < Non è per i fantasmi, ma questo posto è fatiscente! E se fosse caduto? Se si fosse fatto male? Non sei preoccupato? > Fu allora che Benjiro si alzò da terra e sospirando propose di dividersi in due gruppi. < Che fai? Segui la logica illogica dei film horror? Dividersi è sempre una sciocchezza! > il ragazzo guardò Michelle, colei che aveva pronunciato quelle parole e sorridendo la tranquillizzò < Sta calma, saranno due gruppi da quattro persone, noi due, Crystal e Daisetsu in un gruppo e gli altri in un altro. Andrà tutto bene. E poi se la struttura al piano di sopra non è stabile, non sarebbe prudente andare tutti e otto nella stessa stanza, potrebbe crollare tutto. > a quelle parole Michelle girò i tacchi e si diresse alla porta < Col cavolo che mi faccio crollare un soffitto in testa per colpa di Makota e Jotaro! > Inizialmente tutti provarono a convincerla a rimanere: giurando che non sarebbe successo niente, che la casa era perfettamente sicura, o che almeno lo era più che camminare per strada di notte con il suo costume di Halloween, ma la ragazza non volle sentire ragioni, ma proprio mentre provava a tirare la maniglia della porta d'ingresso fu la casa a decidere per lei e per tutti: nessuno si sarebbe mosso di lì. < Makota, Kimiko, avete bloccato voi la porta? > chiese la bionda tirando con tutta la propria forza e con un'espressione decisamente terrorizzata. I due si guardarono in volto per meno di un millisecondo prima di correre alla porta e provare a loro volta ad aprirla, ma niente, essa era bloccata. Kiko estrasse dalle tasche le chiavi e le infilò nella toppa: non appena provò a girarle esse si spezzarono. Inutile dire le urla che cacciarono le ragazze più giovani a quella realtà. Non si poteva neanche uscire dalle finestre, poichè esse erano state sprangate per non permettere l'accesso alla casa dei teppistelli, che certamente l'avrebbero distrutta. < E ora che accidenti facciamo!? Moriremo qui! - Michelle si inginocchiò a terra- sono giovane ancora! E' tutta colpa tua! > urlò indicando Makota che intanto si massaggiava la tempia. < Proseguiamo per gradi! - urlò Hiroki con gli occhi lucidi - Prima troviamo Jotaro, poi pensiamo a come uscire di qui. > e senza neanche aspettare l'approvazione dei compagni aveva afferrato una torcia e iniziato a salire cautamente le scale; Kimiko non esitò a seguirlo, e poco dopo fecero lo stesso Makota e Naomi, che chiesero agli altri di cercare una via d'uscita.
Il piano di sopra era leggermente più illuminato rispetto a quello di sotto,ciò grazie alla luce lunare che filtrava da qualche fessura delle finestre rigorosamente rotte da qualche sasso o, pensò Hiroki allarmato, nate da un incidente che coinvolgeva il suo amato; di fatti non vedendo troppi cocci di vetro in terra si era affacciato per vedere se a terra, nel peggiore dei casi, vi fosse Jotaro. Ringraziò silenziosamente chiunque pregasse solitamente quando vide che non era così. I ragazzi si mossero con cautela, tutti tranne Kimiko, che si aggirava per i corridoi con naturalezza: probabilmente ciò era dovuto al fatto che da piccola avesse passeggiato per quel piano a lungo.
I due migliori amici di Jotaro urlavano il suo nome con tutto il fiato che avevano in gola mentre Hiroki e Naomi agguzzavano la vista per scrutare un qualsiasi movimento nel buio. Dall'eco delle loro voci il corridoio sembrava non finire mai, e credevano che sarebbe stato impossibile per il disperso udire le loro voci poichè coperte dall'assordante scricchiolio delle assi di legno. < Su, non esser triste - disse Naomi fissando l'aria preoccupata di Hiroki.- sono sicura che sta bene, e lo troveremo, tanto non possiamo uscire da questa casa, giusto? > il biondino però non sembrò rassicurarsi a quell'ultima affermazione che gli ricordò solamente che erano in trappola. < Spero tu abbia ragione... > sussurrò con un filo di voce l'altro che andò di qualche passo più avanti di Naomi.
Il silenzioso camminare del gruppetto venne però interrotto da un rumoso tonfo e da un grido atroce che invase le orecchie dei due più grandi, andati di una ventina di passi più avanti rispetto agli altri senza neanche accorgersene. Subito tornarono sui loro passi temendo il peggio, ma mai si sarebbero aspettati una vista tanto atroce: Hiroki penzolava nel vuoto più totale, l'unica cosa che gli impediva di sprofondare nell'enorme voragine coperta dall'oscurità che si era formata sotto i suoi piedi era il fragile braccio di Naomi, che per puro miracolo riusciva a stento a tenerlo su. Non ebbero neanche il tempo di pensare, Makota si fiondò a terra e afferrò la mano di Hiroki, mentre questi dimenava i piedi nel vago tentativo di trovare un punto d'appoggio per darsi una spinta e risalire, ma non sapeva che lì sotto non c'era niente se non un agglomerato di tubi marci e affilati dalla corrosione pronti a trafiggere lo sventurato che sarebbe caduto. < Tiratemi su! Tiratemi su! > urlava con le lacrime agli occhi mentre con tutta la forza che avevano Makota e Naomi cercavano di esaudire il suo disperato desiderio. Il cuore di Naomi si bloccò quando per un istante la sua mano perse la presa e vide Hiroki sprofondare di qualche centimetro più giù tirando con se Makota, che applicava tutta la forza possibile che avesse nelle braccia. Infine con un forte strattone riuscì a sollevarlo abbastanza da rendere possibile a Kimiko e Naomi di prenderlo e tirarlo verso il muro contro il quale si gettarono tutti e quattro una volta finita l'emergenza. Il biondo sembrava più una bambola di porcellana che un essere umano a causa del suo colorito e gli altri non erano da meno, ma solo lui piangeva e tremava per la paura perchè le ragazze erano sotto shock e Makota tremava più per il forte sforzo fisico. < Voglio andarmene via da qui! Ma dov'è Jotaro? > sussurrò Hiroki fra i singhiozzi mentre si stringeva le gambe al petto e nascondeva il viso. Makota accarezzandosi i capelli rimase in silenzio per qualche secondo e concluse dicendo < Ora lo troviamo... > e si era alzato porgendo la mano alla fidanzata e a Kimiko per aiutarle ad alzarsi. Loro subito dopo aiutarono Hiroki, decisamente scosso.
Girarono tutto il piano con cautela, rimasero solo le ultime stanze da controllare: la camera da letto di Lady Falce e la stanza di Kimiko, che erano pressoché adiacenti.Kimiko senza neanche dire una parola corse nella sua ex cameretta, quella dove erano racchiusi tutti i suoi ricordi di fanciulla evitando di dire agli altri dove andasse: Hiroki la seguì ma Makota gli urlò dietro che lui e Naomi avrebbero controllato l'ultima stanza. La camera di Kimiko era adorabile quanto inquietante: Una opaca carta da parati rosa ornata di fiori tappezzava le pareti piene di disegni, quadretti e scaffali, questi a loro volta strapieni di bambole enormi e peluche con teste spropositate e morbide; non vi era la televisione, in nessun angolo della casa ce n'era una, e il letto era strapieno di cuscini a cuoricino. La presenza di un paio di pantofole misura 30 rese Hiroki inquieto, era come se dalla morte di Lady Falce questa non avesse smesso di attendere il ritorno della ragazza che in quel momento era al suo fianco. Ella illuminò tutta la stanza con la torcia finchè non trovò una vecchia lampada ad olio che non esitò ad accendere e a porgere ad Hiroki. La prima cosa che fece Kimiko una volta passata la fonte di luce fu correre al comodino bianco in legno di fianco a ciò che era stato il suo letto e frugare all'interno di esso: con un sorriso nostalgico e sprizzante di gioia estrasse un foglio di carta e lo strinse al petto. < Che accidenti cerchi in un momento come questo? > lei senza alcun cenno di paura mostrò orgogliosa la foto che aveva preso < Cercavo questa. > . Nell'immagine che Hiroki osservò vide due bambini, uno addormentato l'altro solamente felice di essere di fianco al primo: non ci volle troppo a riconoscere l'espressione da cane fedele di Jotaro e ad associare istantaneamente all'altro bambino l'identità di Makota.
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< Erano appena venuti da scuola e già Makota dormiva, non erano carinissimi? > chiese la fanciulla riprendendo la foto mentre Hiroki si chiedeva che fine avessero fatto gli occhiali di Jotaro nel corso del suo sviluppo.
Una volta terminata la ricognizione della stanza i due ragazzi uscirono e si diressero verso la camera da letto di Lady Falce; Jotaro non poteva essere andato da nessun altra parte. Ma si sorpresero quando entrati nella stanza non trovarono assolutamente nessuno, nè Makota, nè Naomi, nè Jotaro. Vi era solamente un letto scombinato e un ritratto sorridente di Lady Falce, il cui sorriso sembrava più quello di un demone che di una donna.

< Pivella, ehi, svegliati Nao! > disse il rosso mentre dava qualche lieve colpetto sulle guance di Naomi che dalla paura non osava aprire gli occhi da quando aveva perso l'equilibrio ed era caduta. < Che... che succede? > chiese aprendo un solo occhio e vedendo l'immagine sfocata di Makota che lentamente si assestava < il muro si è spostato. Siamo finiti qui, su alzati, questa devi proprio vederla! > Con l'aiuto dell'altro che le prese la mano e la tirò su si rimise in piedi un po' barcollando e guardandosi intorno notò che ci vedeva perfettamente: vedeva il pavimento e le pareti in pietra che formavano un lungo e stretto corridoio all'interno del quale passavano al massimo due persone e dentro il quale Makota doveva chinarsi, seppur lievemente, per non sbattere la testa. Ella spalancò gli occhi < Le luci... non dovrebbero essere spente? Non c'è corrente in casa... > disse con voce tremante osservando la sfilza di lampade che donavano una luce soffusa adatta a rendere l'atmosfera più tetra < Esattamente... > rispose sussurrando Makota prima di stringerle la mano e muovere qualche passo verso la fine del corridoio < Quella sembra l'unica strada... andiamo. > con esitazione la ragazza lo seguì, ma il breve corridoio che attraversarono sembrò a causa della suspence essere chilometrico e ad ogni passo si sentivano più stanchi di prima; si chiesero che ore fossero ma si resero conto che a nessuno dei due in realtà importava: volevano solo uscire da quel corridoio e tornare a casa. Alla fine di esso varcarono una porta che li condusse in una stanza rettangolare abbastanza ampia da contenerli entrambi, anzi, sarebbe riuscita a contenere tutti i ragazzi che erano andati in quella casa. Era arredata in modo misero: una scrivania in legno sulla quale vi erano dei disegni e dei pupazzi, una brandina e un piccolo armadio del medesimo colore della scrivania. Naomi si diresse istintivamente verso i balocchi sistemati in giro per la stanza, Makota invece si diresse verso la scrivania in cerca di un qualche indizio per uscire di lì: terminare la sua vita in uno scantinato buio e puzzolente non era di certo in cima alla sua lista di cose da fare. Naomi squadrò attentamente tutte le facce delle bambole di pezza e degli orsacchiotti, alcuni avevano un'espressione davvero raccapricciante, altre erano solo brutte e rovinate, come se Ledy Falce le avesse scucite e ricucite male per renderle orribili e malefiche, solo un pupazzo preservava l'aria innocente e dolce di una bambina piccola: un piccolo coniglietto di pezza bianco con sopra lo stampo di un bacio, lasciato su di esso grazie all'utilizzo del rossetto. Istintivamente Naomi lo prese e lo guardò da più da vicino, intanto udì Makota urlare < Una chiave! Ho trovato una chiave Naomi! > la fanciulla aveva sorriso e stringendo ancora il coniglietto fra le braccia gli era andata vicino < Perfetto! Ora ci manca solo una cosa! ... La porta! > disse con sorriso amaro mentre Makota teneva lo sguardo fisso sul pupazzetto, che afferrò non appena Naomi gli chiese se l'aveva ascoltata mentre parlava. < Era qui, quindi? > sussurrò sorridendo. < Era tuo? > chiese l'altra.
< No, ma era il pupazzo preferito di Ryuka... pianse così tanto quando lo perse. - teneramente percosse lo stampo rossastro delle due labbra e dolcemente sussurrò - Queste sono le labbra di mia madre. Ryuka la costrinse a dare il bacio della buona notte anche al suo pupazzetto fregandosene del fatto che mamma era truccata e in ritardo per una mostra. >Il volto di Naomi assunse improvvisamente un'espressione triste, le storie sulla sorella di Makota le mettevano addosso una incredibile ansia. Il ragazzo osservò un'ultima volta il pupazzo poi lo diede a Naomi < Tienilo tu, ok? > e in modo indaffarato si era messo a cercare una qualsiasi porta, ma niente, era un vicolo cieco e forse solo Lady Falce sapeva come uscirne. Rassegnati, dopo mezz'ora di ricerche i due si sedettero in terra < Dannazione > imprecò Makota con gli occhi chiusi prima di ammettere che era stata una pessima idea quella di andare in quella casa. Naomi cercò qualche frase che potesse consolarlo ma niente, quindi rimase in silenzio per qualche istante e si guardò intorno. Il colpo di fulmine venne all'improvviso < Dammi la chiave > disse, e il ragazzo non se lo fece ripetere due volte. Osservando bene la chiave la ragazza decise che ciò a cui stava pensando aveva senso. Si alzò di scatto e corse all'armadio, poi infilò la chiave nella serratura e la girò con il cuore in gola e il sudore che grondava dalla fronte: l'ambiente non era nè dei più sereni nè dei più freschi. Prima nulla, poi uno scatto improvviso: la serratura era aperta. Perchè creare un vicolo cieco dal quale fosse impossibile uscire e sistemarci un armadio con chiave? Quella doveva essere l'uscita. Senza pensarci aprì la porta, Makota era fiero della sua ragazza e quando la udì gridare balzò in piedi e corse in suo soccorso < Naomi! Nao! > urlò mentre lei si dimenava da non so cosa: aveva visto solo una massa bianca caderle addosso; un fantasma? < Naomi! Naomi calmati! > improvvisamente lei smise di gridare e Makota la liberò. < Calma- sussurrò gettandosi ginocchioni e stringendola al petto mentre lei ancora terrorizzata gli stringeva la maglia- è solo un vestito. > la mora si affrettò a guardarlo: era un bianco e vecchio vestito da sposa, quello che Lady Falce non aveva mai potuto indossare. < Voglio andare via di qui... voglio tornare da mamma e papà, a casa. > disse la fanciulla stringendo i denti ancora scossa, quasi non si riconosceva, non era da lei spaventarsi in quel modo. Lentamente i due si rialzarono e si avvicinarono all'armadio, Naomi strinse forte il coniglietto di pezza che avevano trovato per confortarsi; all'interno di esso non c'era assolutamente niente se non delle vecchie foto di Makota, Jotaro, Ryuka, Kimiko e di un giovane e affascinante militare.
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Il rosso sfiorò tutte quelle foto, non si era neanche reso conto di esser stato immortalato in tutte le sue pose di gioco, insieme a Kimiko e Jotaro. Naomi invece si concentrò sull'uomo, certamente quello che non si era presentato all'altare e dalle immagini che i suoi occhi stavano scrutando non ne capiva il motivo: Lady Falce e lui sembravano molto innamorati. La ragazza scostò l'ultima foto, quella con la ragazza in lacrime e notò una scritta dietro: 2 dicembre 1941. "La Seconda Guerra mondiale" collegò subito Naomi che tanto amava la storia. Naomi controllò in fretta le date di molte altre foto e capì che quella era stata l'ultima fattagli... da allora la fidanzata sembrava non aver più avuto notizie di quel ragazzo. Ma per quanto quelle foto li lasciassero perplessi nella loro mente si fece spazio la disperazione: l'armadio non sembrava affatto una porta, ma un santuario. In terra vi erano perfino delle candele di colore rosso e bianco quasi giunte alla fine e una medaglia al valor miracolosamente non rovinata dalla ccera caduta dalle candele che aveva tinto il fondo. Makota poggiò la mano su una foto che ritraeva tutti e quattro i bambini come se non glifosse importato del fatto che sarebbe rimasto chiuso lì per sempre, ma fu proprio quel gesto a salvare i due ragazzi: il pannello che sembrava il fondo dell'armadio era solo una barriera in compensato che, una volta spostata, scoprirono fungisse da nascondiglio per l'uscita. Felici di aver trovato il modo di fuggire si immisero nel corridoio luminoso e spettrale con la torcia in mano, nel caso ve ne fosse stato bisogno e iniziarono a camminare: per alleviare la tensione Naomi provò a dire qualcosa < Poco fa... - iniziò attirando l'attenzione di Makota- ho notato che tu e Kimiko vi siete guardati in modo strano... perchè? > il rosso sorridendo imbarazzato guardò avanti < Niente di che, cose infantili. > tagliò corto lui. < E posso sapere di che si trattava allora? > il rosso si guardò intorno, cosa molto stupida visto che erano solo < Se te lo dico devi promettere che non lo dici a Jotaro o ad Hiroki o a nessun altro. Sei la prima alla quale lo racconto. > ella fece cenno di si con la testa e disse che le sue labbra erano cucite < La ragione per la quale Lady Falce non voleva che io e Jotaro venissimo qui, credo che ciò sia dovuto al fatto che il mio primo bacio lo diedi a Kimiko all'età di 8 anni. Il primo e di certo non l'ultimo ad essere onesti: ci baciammo ogni giorno per otto mesi, finchè sua zia non ci scoprì e mi cacciò di casa con una scopa in mano. Mi urlò che ero un mascalzone, un delinquente, che non dovevo toccare la sua bambina, e si fece un'idea sbagliata anche di Jotaro. Non dicemmo niente a lui perchè avevamo paura che considerasse la cosa come un tradimento, era molto attaccato a noi due e pensammo che ci sarebbe rimasto male sapendo che l'avevo baciata. > la mora annuì vedendo che il rosso riprendeva a camminare e per un medio lasso di tempo rimasero in silenzio, ciò finchè Naomi non aprì bocca < Quindi Kiko è stata davvero il tuo primo grande amore... mi sento un po' una ladra ad essere sincera, voi ci piacete da almeno dieci anni a quanto mi racconti... > subito il ragazzo la afferò per le spalle e la scosse < Non dire baggianate! Non sei una ladra, prima mi piaceva Kimiko, ora mi piaci tu, la storia è questa. e poi anche io mi dovrei sentire un ladro se la metti così, a te piaceva Jotaro no? > la mora arrossì vistosamente, era vero, lei aveva avuto una cotta per Jotaro prima di cambiare idea e preferire Makota, quindi più o meno erano pari...camminando giunsero infine in un corridoio ancora più stretto e alla fine di questo vi trovarono una botola sul soffitto: aprendola scoprirono di essere tornati al salone d'ingresso al piano terra. Makota aiutò la ragazza ad uscire e richiuse la botola poi urlò < C'è nessuno? Ragazzi? > Naomi intanto gli si strinse al braccio, anzi quasi glielo stritolò < Dici che alla fine hanno trovato Jotaro? > lui sorrise, ma con espressione poco sicura di sè < Sono più che certo del fatto che adesso Hiroki lo stia sgridando per bene. > improvvisamente però si udì un forte urlo e dei passi veloci: la coppietta si strinse. I passi si fecero sempre più forti, segno che coloro che correvano si avvicinavano, e con il fiato sospeso i due rimasero immobili finchè non videro sbucare da dietro una porta Benjiro che tenendo per mano Michelle la spronava a correre più veloce: i loro vestiti erano leggermente strappati, Benjiro aveva un piccolo graffietto sul viso e Michelle, con le lacrime agli occhi, sfoggiava le calze sfilate e le ginocchia sbucciate, non accorgendosi però dei rametti fioriti che le erano finiti in testa. < Che è successo? Dove sono Crystal e Daisetsu? > gli urlò Makota. Benjiro si fermò nel bel mezzo del salone, Michelle invece si gettò in lacrime fra le braccia della migliore amica; fu Benjiro, con una faccia decisamente cadaverica, a rispondere < Io... Noi... non lo sappiamo! Li abbiaom persi di vista un attimo e non li abbiamo più ritrovati. > Makota gli si avvicinò e chiese cosa invece fosse successo a loro. Benjiro scosse la testa confuso mentre Michelle urlava che ciò che avevano passato era stato orribile < Te l'avevo detto di non toccare niente! Te l'avevo detto io! > concluse stringendosi ancor più alla migliore amica. Benjiro iniziò quindi il racconto < Quando siete andati al piano di sopra noi ci siamo messi a perlustrare qui sotto, ci siamo girati due minuti e Daisetsu e Crystal sono spariti, così ho pensato fosse uno scherzo e li abbiamo cercati per il piano, finchè non siamo arrivati alla sala da pranzo sul retro quella con... > Makota lo interruppe < Quella con la porta sul retro. > il corvino fece cenno di si con la testa < Ho provato ad aprirla ma era bloccata, così ho provato a romperla colpendola con una sedia, ma all'improvviso... > sussurrò prima che Michelle disse < C'erano spine ovunque! E' stato terribile! > alla vista dello sguardo perplesso degli altri due amici Benjiro decise di spiegare per bene < La porta si è aperta all'improvviso, e... non so come dirlo senza sembrare pazzo ma, la camera è stata invasa da rami spinati, era come se la camera fosse diventata un enorme roseto. E' stato orribile, siamo riusciti a scappare per miracolo. Ho provato a prendere la mano di Michelle e appena l'ho afferrata è sparito tutto... siamo corsi qui subito dopo. > Makota sembrò più vecchio di dieci anni dopo quel racconto spaventoso ma riprendendo consapevolezza della situazione chiese se la porta fosse ancora aperta. < No- sussurrò Benjiro- si è richiusa appena le spine sono sparite. > Il rosso si passò le mani sul viso come sconvolto, forse in fin dei conti quelle sui fantasmi non erano tutte baggianate. Una risata sadica e pazza risuonò poi di colpo per tutta la casa: era la voce di una vecchia, amara, aspra, sembrava urlare per rimprovero, cosa che fece raggelare il sangue nelle vene; le assi alle finestre si staccarono di colpo facendo un enorme botto e Makota strinse al petto la propria donna esattamente come fece Benjiro mentre esse si ripiantavano al posto di prima e le luci di casa iniziavano ad accendersi e spegnersi. Il rosso teneva il viso della fidanzata schiacciato contro il proprio petto nel vano tentativo di preservarla da quegli avvenimenti spaventosi ma non appena udì un urlo di terrore dal timbro maschile non esità un attimo a lasciare Naomi fra le braccia di Ben e a correre su per le scale, dove credeva avrebbe trovato Jotaro, colui che gridava. Naomi provò a seguirlo, ma Benjiro la fermò e Makota stesso girandosi con viso preoccupato le urlò di non fare un passo e ordinò a Benjiro di non lasciar sole le due ragazze per niente al mondo, poi riprese a correre su per le scale finchè non sparì.
Ad un tratto il silenzio, tutti quei suoni orribili vennero sostituiti dall'irritante e angosciante frinire dei grilli di campagna. < Secondo voi è finita? Benji, che ore sono? > chiese Michelle fra le lacrime stringendo entrambi i ragazzi. Egli guardò l'orologio < Sono le 4.25 del mattino. > sussurrò prima di stringere nuovamente a se le due ragazze spaventate. Dalla sommità delle scale, dopo appena dieci minuti, quando tutto sembrava esser sfuggito di mano ai tre in attesa degli altri, si udì una specie di tono nelle scale e dei passi accompagnati da delle voci preoccupate e tese, appena videro sbucare le folte chiome rossa e rosa di Makota e Kimiko non ci furono dubbi riguardo l'identità dei ragazzi. Makota scendeva le scale ad agio con Jotaro sotto braccio, tutti rimasero mmeravigliati vedendolo, intanto Hiroki camminava con Kimiko che lo teneva per la mano destra mentre egli con l'altra si copriva la bocca, probabilmente per non scoppiare in lacrime. Benjiro allora per la prima volta da quando Makota gli aveva ordinato di star lì disubbidì all'ordine ed aiutò l'amico a trasportare l'altro. Una volta che lo ebbero fatto sedere sul divano i ragazzi poterono vedere il povero Jotaro in viso: era di un pallido cadaverico, quasi marmorio, cosa che lo faceva sembrare più anziano di quanto non fosse; gli occhi era lucidi e rossastri come se avesse pianto per ore e il suo viso, come i suoi vestiti, sembravano essere ricoperti di qualcosa di simile al sangue, ma che nessuno volle credere tale. Makota subito si inginocchiò dinanzi al moro e gli prese il viso, che deciso puntava al pavimento lasciando che la frangia folta e scomposta gli coprisse gli occhi, per guardarlo nel profondo di essi. < Jotaro, ehi J. > lo chiamò con tono dolce e preoccupato quanto scosso. Hiroki intanto gli aveva stretto la mano e continuava a fissarlo con preoccupazione finchè non gli spostò una ciocca di capelli e gli asciugò una piccola macchiolina di sangue che giaceva sulla guancia, poi lo accarezzò con delicatezza come nel tentativo di cercare la sorgente di tale rossastro liquido, ma non trovò niente. Tutti gli si radunarono intorno, intanto le luci ripresero a lampeggiare ed una nuova risata che fece tremare il moro fece irruzione nel silenzio, Makota allora si era guardato intorno, come tutti del resto, poi guardando Jotaro notò il suo sguardo fisso in un punto < Che succede Jotaro!? > gli urlò con preoccupazione scuotendolo per le spalle per attirare la sua attenzione, ma lui niente, rispose solo quando Michelle nuovamente stringendosi a lui fu osservata dal moro. Makota prese il viso di Jotaro e guardandolo fisso negli occhi ripetè: < Jotaro... cos'hai visto? > egli aveva lo sguardo perso ma continuava a guardare l'altro, poi con le labbra tremanti sussurrò < Io... io ho visto... > poi una pausa. < Cosa!? Cos'hai visto!? > il moro guardò giù e iniziò a tremare, come se fosse preso dai singhiozzi, poi si passò una mano sugli occhi come per asciugare delle lacrime < io... ho visto... un... un branco di... - poi le sue labbra assunsero più la forma di un ghiggno e iniziò a ridere davanti a Makota- di Creduloni! > disse infine fra le risate prima di lasciarla tramutare in una ancor più fragorosa che di lì a poco coinvolse anche Makota che dapprima da serio aveva iniziato a sobbalzare per tenere le risate vedendo il sorriso dell'altro. Makota si gettò perfino addosso all'amico che si scusava con lui per "non aver resistito", intanto gli altri avevano facce stravolte e stupefatte, tutti tranne Kimiko, che insieme a loro si lasciò andare ad una risatina meno vistosa ma comunque beffarda. Una volta che si furono camlati i tre guardarono in viso gli altri ragazzi ancora visibilmente confusi e Makota sorridendo spiegò: < Scusate ma, ci siete cascati con tutte le scarpe! Ve la stavate facendo sotto! Ahahah! > Michelle con gli occhi sbarrati chiese cosa volesse dire e Jotaro rispose con < Era tutto uno scherzo! Una burla! Sai solite cose da Halloween! > Benjiro a quel punto udendo nuovamente le loro risate piegò la testa di lato e lasciò in disparte Michelle: < Mi state dicendo che, voi tre, ci avete portati qui, rinchiusi e poi spaventati a morte con uno "scherzo" del genere? > rimase allibito quando i tre sorridendo compiaciuti annuirono, fu allora che Michelle cadde in ginocchio < Ma... era tutto così reale! - puntò il viso verso Jotaro - tu piangevi! - ulrò, poi puntò Makota- E tu eri bianco come un lenzuolo! E poi, Jotaro non voleva venire e... Kimiko, lei.. > I tre allora la guardarono come se stessero per dire la cosa più ovvia del mondo < Beh, siamo idol, recitiamo in molti film e... - scuotendo i capelli Makota aggiunse - siamo anche maledettamente bravi. Roba da Premio Oscar > disse poi battendo il cinque al migliore amico e scompigliandogli i capelli. < Quindi- bisbigliò Naomi- era tutto finto? Le urla, la camera segreta, Lady Falce, suo marito... tutto inventato? > Fu allora che Kimiko con aria più seria spiegò che era tutto vero < Ebbi davvero una zia Yuriko che venne chiamata Lady Falce alla scomparsa del suo promesso sposo, e davvero venivo sempre qui con questi due - disse indicando i due amici- e lei era severissima e acida. Alla sua morte venne riscoperta quella camera segreta nella quale sei finita con Makota, lì trovarono un diario e tutte quelle foto che avete visto insieme al suo testamento: lasciò il diario a me. - disse estraendo un piccolo e vecchio libricino dalla copertina porporea e liscia da una altrettanto piccola saccoccia legata alla cintura del suo costume- qui, in queste pagine, ha narrato la sua storia, ed è la cosa più affascinante che io abbia mai letto. Era fidanzata con un certo Shun, egli era un militare, lo faceva come volontario ed era, secondo mia zia il ragazzo più bello e gentile sulla faccia della terraera ed era ambito da tutte la fanciulle del quartiere ma non da mia zia, che al tempo lavorava nella panetteria di famiglia. Lui iniziò ad farle visita di giorno in giorno proprio al negozio e la faceva ridere il fatto che comprasse qualsiasi cosa lei gli consigliasse; finirono per uscire insieme, ciò dopo un mese di suppliche da parte di Shun che, dopo un mese dal primo appuntamento, le chiese di essere la sua ragazza, e dopo tre anni le chiese la mano in sposa regalandole una rosa con un anello nello stelo. Era il settembre dell'anno 1941, giorno 15, per l'esattezza lunedì, scrive nel suo diario. - disse Kimiko sorridendo dolcemente- In ogni caso fissarono le nozze per il maggio del 1942, ma per loro sfortuna Shun venne chiamato alle armi il due dicembre 1941, come sapete tutti, cinque giorni dopo il Giappone entrò in guerra. mia zia era a pezzi, e lo attese per mesi: ad aprile giunse a casa la sua ultima lettera, dove chiedeva alla zia di attenderlo in chiesa, perchè sarebbe tornato da lei. Ma purtroppo quella fu la sua seconda bugia, la prima fu quella che le disse prima di partire "Non morirò, te lo prometto.", le aveva detto. Zia Yuriko lo attese all'altare ma lui non si presentò, non poteva, e quando tornò a casa la zia trovò solo un'auto nera e due militari che le porsero la bandiera del Giappone e le dissero che Shun non c'era più. Da allora mia zia si chiuse in se stessa e giurò a se stessa di non innamorarsi mai più e di non avere figli, e tutto andò bene finchè non arrivamo noi - disse indicando gli amici- a movimentarle la vita. Improvvisamente si trovò circondata da giocattoli, urla di bambini, dolci e qualsiasi cosa adorassimo e si sentiva come una traditrice, aveva paura di aver tradito la fiducia del suo amato amando dei bambini non suoi, per questo faceva tanto l'acida, ma ha sempre voluto bene a tutti noi infondo. Quindi la storia era vera, ed anche perfetta per uno scherzo di halloween! E per quanto riguarda le urla e gli effetti, bhe, abbiamo le nostre conoscenze in questo campo! > Tutti i giocati erano ancora confusi, ma trovavano la forza di chiedere spiegazioni < E Crystal e Daisetsu? E la porta? Come usciamo? >
< Poichè Crystal era incinta non volevamo che rischiasse complicazioni e le abbiamo spiegato tutto, ci ha sgridati insieme a Daisetsu e alla fine li abbiamo convinti a lasciarci fare. Ora sono qui fuori, con la tenda da campeggio. La chiave di casa invece ce l'ho io, ora apro. > spiegò brevemente il moro, che metteva addosso un senso di preoccupazione con i vestiti ancora sporchi di sangue e l'espressione sorridente, che poco dopo quella spiegazione aprì la porta d'ingresso. La chiave che tutti avevano visto spezzarsi nella serratura era un falso di un materiale scadente. Naomi intanto guardò Hiroki, il biondino ancora sotto shock strofinava fra loro le dita con le quali aveva asciugato ciò che credeva esser sangue dal viso del fidanzato: sembrava molto scosso, e fu questione di un attimo il suo cambiamento di stato umorale. Di colpo si era alzato e tenendo il viso basso aveva sciugato le mani sui bermuda, poi avvicinandosi alle due ragazze con sguardo triste aveva chiesto loro se avevano voglia di andare a fare altro. < Ehi dai Hiroki - disse Jotaro con dolcezza- ti sei arrabbiato? Era solo uno scherzo. ne facciamo uno ogni anno > Fu Michelle a rispondere a quell'affermazione gridando che erano stati troppo pesanti < Avete esagerato! Guardate il viso di Benjiro - disse indicando il fidanzato- è tutto graffiato! Vi ricordo che anche lui, come voi, lavora in televisione! Siete proprio stupidi. > Jotaro allora lo osservò per bene levando per appena un secondo gli occhi dal fidanzatino < Ma noi non c'entriamo con quelli, o almeno, io non c'entro. > Gli altri due idol risposero allo stesso modo < Io credevo che aveste inventato la storia perchè avevate capito che era tutto uno scherzo e volevate vendicarvi... > concluse invece Makota con aria stupita. < Posso assicurarvi che non ci siamo inventati niente! E smettetela di scherzare! Mi avete stufato per stasera! > ribattè Benjiro prima di prendere per mano la fidanzata che con la testa approvava ogni sua parola. Il rosso cercò allora nello sguardo di Naomi un minimo di sostegno, che però non trovò. < Mi spiace - disse tristemente- ma ho avuto davvero tanta paura, e abbiamo rischiato di farci seriamente male, quindi non posso schierarmi con voi. >
< Seriamente? > chiese Jotaro, che era stato all'oscuro di tutti i fatti. < Dai, abbiamo solo fatto sbattere qualche finestra e... > fu però interrotto dal biondino < Sta zitto! - gli urlò con tono furioso e con le lacrime agli occhi- Hai la minima idea del terrore che ho provato vedendoti ferito!? E mentre ti cercavo, dopo un'ora di tua assenza, cosa che, fra parentesi, mi ha fatto temere il peggio visto che siamo in una casa vecchia e ammuffita, sono quasi stato infilzato da dei maledettissimi tubi di metallo! Se anche non fossi morto, se mi fossi ferito alle gambe per esempio, la cosa mi avrebbe rovinato la vita! Te ne rendi conto!? > gli urlò prima di ricomporsi e afferrare il polso di Naomi per uscire da quella casa < E... - sussurrò senza guardare il viso del fidanzato, che intanto cercava di far ordine in testa e di riuscire anche solo a concepire il fatto che Hiroki si sarebbe potuto far male- Tanto perchè tu lo sappia, benchè io abbia ricevuto parecchie delusioni, non ero mai stato così deluso in tutta la mia vita. >
Forse esagerava, di delusioni ne aveva avute di peggiori, ma quello doveva essere il suo primo Halloween con Jotaro, il primo senza orribili scherzi, il primo fatto di dolcezza, ma tutto era stato rovinato a parer suo. Naomi lo seguì solo per il loro essere migliori amici e Michelle lo fece solo per togliersi dalla vista coloro che avevano graffiato il suo Benjiro. Rimase solo il corvino in quella casa con gli altri e massaggiandosi la nuca sorrise < Beh, è stato un Halloween interessante direi. Io vi consiglio di impegnarvi al massimo per chiedere scusa.> concluse poi prima di uscire dalla casa.

Dopo aver spiegato tutto a Jotaro riguardo i fatti che gli erano stati brevemente riassunti da Hiroki, Makota si diresse a casa di Naomi, e venne accolto da festoni halloweeneschi e dolcetti vari; vista la golosità di Kilari quella casa non ne era mai sfornita! Il piccolo Keroka, ancora vestito da licantropo, saltellava per tutta casa come fosse un piccolo canguro poichè, probabilmente, in preda ad agitazione da troppi zuccheri, e farneticava qualcosa di incomprensibile menttre suo padre lo inseguiva ridendo. Un Halloween movimentato e decisamente insonne per quella famiglia. In casa c'erano anche altri parenti di Naomi: qualche zio e i nonni che aveva conosciuto tempo prima all'Obon, e che rimasero positivamente sorpresi nel vederlo in quella casa alle 5 del mattino. < Chiedo scusa per il dusturbo - disse sorridente ai padroni di casa mentre prendeva in braccio Keroka.- Naomi dorme già? Dovrei parlarle. > il bimbo allora ridendo scese dalle spalle del visitatore e correndo su per le scale chiamò la sorella < Naomi! Naomi! C'è il tuo fidanzato! Naomi! > a quelle parole il viso di Makota era divenuto dello stesso colore dei capelli, soprattutto perchè tutti i parenti lo avevano guardato sorridendo e avevano iniziato a bisbigliare qualcosa, bhe, non tutti almeno, visto che Hiroto lo fissò come se volesse sbranarlo vivo. < Bambini! -disse Makota in modo evasivo- si inventano sempre un sacco di storielle! > Poco dopo scese dalle scale Naomi, ancora con il costume di Halloween ma senza scarpe e con i capelli sciolti, che appena vide Makota arrossì a sua volta < Che ci fai tu qui? > chiese subito prima che Makota le si avvicinasse e le chiedesse di parlare in privato. Lei prese la giacca e indossandola avvertì che sarebbe tornata subito, poi aprì la porta d'ingresso ed uscì in casa: intanto da bravi parenti, gli altri spiavano dalla finestra con falso disinteresse e azzardavano ipotesi su ciò che si sarebbero detti, "Per me la vuole sposare!" dissero i più anziarni, "Per me lui ha un'altra e lei l'ha scoperto!" azzardavano invece i più maliziosi e bramosi di intrighi, altri ancora invece temevano si separassero.
< Che dovevi dirmi? > chiese Naomi incrociando le braccia. Il rosso sorrise e chinò la testa < Vengo qui come messaggero di pace. Volevo chiederti scusa, sia a nome mio, anzi soprattutto a nome mio, ma anche per Jotaro e Kimiko, a chiederti scusa. Abbiamo esagerato. >
< Perchè hanno mandato te? >
Lui sorridendo la guardò negli occhi con tenerezza < Avresti preferito se ti avessi mandato Kimiko? Jotaro invece è corso a chiedere scusa ad Hiroki appena gli abbiamo detto cosa gli era successo, ma dubito che gli finirà bene. > concluse poi.
< Hai ragione, forse è meglio che sia venuto solo tu. Comunque sta tranquillo, io mi sono divertita in un certo senso... e c'ho guadagnato un peluche a forma di coniglio.-disse sorridendo- molti dicono di voler passare un Halloween da brivido, ma quando lo ottengono sanno solo lamentarsi... sono felice di come lo abbiate "movimentato". > Makota rimase a bocca aperta a quelle sue parole e senza pensarci troppo le si gettò addosso e la strinse a sè più forte che poteva, alla richiesta della fanciulla di spiegazioni lui sorridendo rispose < Credo davvero che tu sia la ragazza migliore che io potessi incontrare sulla faccia della terra. Insomma- sorrise- sei bella, spiritosa e mi perdoni per la maggior parte delle scemenze che combino! Come per le manette... > disse ricordando quando si erano legati insieme. Lei sentì il cuore battere più forte per quella confessione < Ma ti pare, finchè non vai dietro qualcun altra, o altro, non bevi e non fai uso di stupefacenti per me sei più che ok. > Lui la guardò negli occhi ridendo < Altro? Ma per chi mi hai preso!? > poi facendo ridere anche lei per la sua espressione le accarezzò le guance < Ehi, posso baciarti? > chiese dolcemente e facendola ridere < E me lo chiedi? Dipende da te. > Fu allora che il rosso lentamente si avvicinò alle sue labbra fino a farle sfiorare; fu poi lei che si avvicinò e gli diede il bacio più veloce che Makota ricevette mai in tutta la sua vita. Subito dopo lei si scostò e rise < Ti va ora di entrare e di affrontare la mia schiera di parenti euforici? > disse indicando la finestra di casa, dalla quale si vedevano zii e cugini letteralmente in festa per quel misero bacetto. Makota divenne rosso < Per oggi posso passare? > Lei rise < No, o non ti perdoneranno mai. > allora lui sbuffò e prendendole la mano si diresse alla porta di ingresso < E facciamolo allora. >. Tornando dentro tenendosi per mano si trovarono ad affrontare tutta la sfilza di parenti e le loro occhiate indagatrici e maliziose: Keroka andando davanti a loro li indicò urlando: < Visto!? Ve l'avevo detto! - poi iniziò a cantare una di quelle canzoncine che si imparano alle elementari- "Fra rose e fior, nasce l'amore, Naomi e Makota si voglion sposar!"... > A quelle parole Makota ridendo imbarazzato aveva provato a tappargli la bocca, ma il piccolo aveva iniziato a correre come un pazzo per casa urlando di prenderlo. Makota allora sorridendo si era rivolto ai parenti e chiedendo il permesso aveva inziato ad inseguirlo. Hiroto però lo aveva osservato tutto il tempo con aria di rimprovero e quando Makota era tornato cno Keroka sotto braccio era stato il suo turno di fuggire da qualcuno, il papà di Naomi, che gli rimproverava di aver messo le "zampacce" sul suo fiorellino di campo. E mentre il rosso correva per casa e la mora si chiedeva come avesse potuto avere un padre del genere, sua nonna, la mamma di Hiroto, gli urlava di smettere di inseguire "quel dolce e simpatico ragazzo", come lo definì lei. < Tu eri molto più appiccicoso di lui con la tua Kilari. > a quella frase Makota si era fermato di botto davanti all'anziana e ridendo l'aveva guardata con stupore: < Davvero!? Questa deve raccontarmela assolutamente! > aveva detto prendendo la prima penna che gli capitò a tiro ed un pezzo di carta, poi si era seduto davanti alla donna e aveva detto < Parli pure nonnetta. Mi dica fin dove si è spinto questo ragazzone prima del matrimonio. > Hiroto allora gli aveva dato una pacca sulla testa < Porta rispetto moccioso, sii meno sfrontato, o mia figlia non potrai vederla neanche con un binocolo, intesi? > Makota l'aveva poi scacciato ridendo con la mano e la madre di Hiroto l'aveva guardato con superiorità < Fin dove si era spinto prima del matrimonio? Beh, basti dire che il giovanotto qui aveva già una figlia di 8 anni quel giorno. > Makota a quel punto aveva guardato sbalordito il suo "suocero" < Ah! Abbiamo capito Hirotuccio... quindi vediamo - disse segnando sul foglio dicarta - Fare un figlio prima del matrimonio, quindi.... deve avere otto anni, noi ne abbiamo 15 e 18, aggiungiamo 8, fa... 23 e 26 anni, mmm, non è malaccio! Pivella, devo dirti una cosa in privato poi! > la ragazza rossa in viso allora gli urlò il suo nome come scioccata facendolo ridere < Su bellezza, scherzo. > Dopo quello scambio di parole però aveva dovuto nuovamente correre per casa con Hiroto al seguito < Non ci provare neanche ad avere un bambino prima del matrimonio! > gli urlava mentre lo inseguiva ricevendo come risposta solo < Dai papà ho detto che scherzavo! O forse dovrei chiamarti nonno... mmm.. mi sa che lo sapremo solo fra un paio di mesi! > a quegli scambi comici tutti i parenti si misero a ridere, erano davvero strepitosi, un duo comico! Alla fine Makota si rifugiò dietro Naomi come facevano i bambini con le mamme e aveva urlato: "Tana" come se stesse giocando a nascondino < Non torceresti un capello al padre di tuo nipote davanti a lei, vero!? > a quel punto Hiroto lo aveva fissato con un mix di rassegnazione e odio e aveva esclamato, facendo scrocchiare le dite < Sarà meglio che tu ti goda questo figlio se davvero lo avrai, perchè sarà l'unico che potrai mai avere! > Makota allora indicandolo scoppiò a ridere: < Ah ah! Lo ammetti quindi che vuoi un nipotino per metà mio! > A quel punto si era intromessa l'allegra Kilari a portar pace e aveva fatto garantire ai due giovani, con estremo imbarazzo, di non commettere sciocchezze da così giovani e di non pensare ancora a matrimoni e cose del genere, erano pur sempre adolescenti. A quel punto Makota strinse la sua ragazza e dandole un bacio sulle labbra le disse < Beh, direi che per stasera ho dato abbastanza qui, sarà meglio che vada a casa >
< Si, bravo!- rispose Naomi- lascia me nelle grinfie dei parenti! > rispose l'altra ridendo. A quel punto Makota strizzò l'occhio e indicò suo padre < Sono io quello che ha affrontato il livello difficile. Non lamentarti. > disse quindi prima di baciarla un'altra volta e di salutare lei ed i suoi parenti.

Jotaro si era precipitato subito a casa del biondino dopo aver saputo cosa era successo, e in quel momento si sentiva oltremodo confuso: era nella camera di Hiroki alle 5.20 del mattino, lui era già in pigiama e non lo osservava nemmeno mentre stava seduto sul letto con l'altro davanti a sè. < Che sei venuto a fare qui? > chiese il biondino prima che Jotaro gli si inginocchiasse davanti < Ti chiedo scusa! Ti prego di perdonarmi, avevamo controllato tutta la struttura, non pensavo sarebbe successo qualcosa al pavimento, e mi spiace anche per essere sparito, ti avevo promesso una giornata migliore! Mi farò perdonare, domani magari... > Hiroki allora lo zittì con un sorriso umile e dolce stampato sul volto < Sta tranquillo, a casa ho riflettuto molto, e non sono più in collera con te, però volevo farti i complimenti, lo scherzo vi è riuscito proprio bene, sono sicuro che ti farai perdonare al più presto.> sussurrò con voce dolce prima di prendergli le mani e fargli posto di fianco a lui, sul lettone. Jotaro rimase visibilmente scosso da quella reazione, solitamente veniva sgridato per giorni e ciò veniva sempre accompagnato da giornate di "scusa, ci conosciamo?", comportamenti che sembravano dire "Lo sai che ne trovo uno migliore di te in quattro e quattr'otto." e da flirt fasulli con qualsiasi ragazzo carino, ma il moro non volle rischiare di far arrabbiare ulteriormente l'altro, a parer suo un po' esaurito per la paura, facendolo comportare come solitamente faceva. < Per una volta che ti perdono subito fai quella faccia? > gli chiese Hiroki prima di dargli un debole bacio sulle labbra e di guardarlo dolcemente. < Oh, no, scusa, sono felice del fatto che tu mi abbia perdonato, sei fantastico quando fai così. > Allora Hiroki sorrise e dandogli un'altro bacio si alzò da letto < Non ho sonno per stanotte, rimani qui? Io vado a prendere qualcosa da mangiare per colazione. > il moro acconsentì e appena Hiroki uscì dalla camera si getto sul letto come esausto e sospirò, sembrava una bella mattina quella. Hiroki tornò sorridendo dopo appena dieci minuti con un vassoio in mano con vari cibi, Jotaro rimase visibilmente sorpreso. < Ecco qui, scusa se c'ho messo tanto. > Poggiò il vassoio sul lettone e sorridendo si sedette sulle gambe di Jotaro, che con il cuore a mille strinse l'altro a sè mentre questi prendeva una brioches e la avvicinava con espressione dolce alle labbra di colui che lo sorreggeva. Non appena ebbe dato un morso Hiroki sembrò ancora più felice e dolcemente baciò l'altro sulle labbra per l'ennesima volta. < Tu finisci di fare colazione, io faccio una doccia. > disse poi prima di alzarsi. < Tu non mangi? > Il biondino camminò con quel suo passo femminile e sensuale a causa del suo ancheggiare e sorridendo aveva giustificato il suo scarso appetito < No, Daika mi uccide se prendo anche solo un grammo, poi per oggi hanno fissato delle prove per un provino, non posso proprio. > disse prima di chiudersi in bagno e di sfoggiare uno splendido ghigno di soddisfazione.

La porta dell'agenzia venne aperta improvvisamente mentre tutti i membri della band attendevano Jotaro: il biondino sfoggiò un ampio e soddisfatto sorriso vedendo Naomi, che subito lo abbracciò < Hiroki! Hai visto Jotaro? Lo cercano da mezz'ora e non risponde al telefono. > il biondino sorrise ancora una volta affermando di essere lì proprio per quel motivo. < Sono venuto proprio a dirvi che Jotaro si è sentito maluccio stamattina, quindi oggi non verrà con molta probabilità. Sapete, problemi intestinali. > disse evasivo prima che Makota allontanasse da lui la fidanzata indicandolo come un "assassino" < Cosa gli hai fatto? > il biondo chinò la testa dispiaciuto < Davvero, non ho fatto niente. Volevo solo rendermi utile ed avvisarvi, avevo detto a Jotaro che era meglio se telefonava ma... a quanto pare ama farmi sgridare da te... > si interruppe mettendo una mano davanti alla bocca e mostrando gli occhi sbrilluccicosi. Naomi allora aveva sgridato il fidanzato e preso Hiroki sotto braccio facendolo riprendere in un batter d'occhio. < Ti dovresti vergognare! Vi sta solo facendo un favore! Su Hiroki, andiamo, la signora Kumoi mi aspetta di sotto. >. Una volta usciti dall'agenzia il biondino e Naomi scoppiarono però a ridere < Davvero Hiroki, cosa gli hai fatto? > chiese la mora guardandolo storto ma con aria compiaciuta. Hiroki allora estrasse dalla borza un flaconcino vuoto a metà e sorridendo disse < Lassativi irritanti, nè più, nè meno. Quello stupido pensava davvero che lo avrei perdonato con un misero "Scusa tesoro non lo faccio più! Dammi un bacio" > disse imitando nell'ultima parte del discorso una voce fastidiosa e presuntuosa mentre schiacciandosi le guance metteva in risalto le labbra. < Gli passerà tutto entro mezza giornata. Ora però devo andare da Daika, ci sentiamo di sera. > disse prima di darle un bacio sulla guancia e correre in direzione di casa lasciando Naomi a ridere vicino alla macchina.

Nel tardo pomeriggio, quasi al crepuscolo, Naomi si ritrovò nuovamente in agenzia, e lì trovò tutti i Fighters e Kimiko intenti in una conversazione alquanto accesa. Jotaro era disteso sul divano e aveva un'aspetto malaticcio e stringeva a sè un cuscino mentre guardava con aria assente il soffitto. < Naomi, hai per caso visto Hiroki? > fu la prima cosa che le chiese vedendola, ma lei fece la finta tonta e rispose di no, intanto gli altri la inserirono nel discorso: Kimiko stava insistendo tanto per tornare alla casa della zia perchè lì aveva perso un fiocco, ma nessuno sembrava disposta ad accommpagnarla perchè fra i Fighters c'era chi doveva lavorare, come Makota e Daisetsu, che stavano progettando una nuova canzone; chi non voleva sfidare nuovamente Lady Falce, come Benjiro, che aveva deciso di credere ai ragazzi che avevano insistito sul fatto che loro non c'entrassero niente con la storia delle spine che lo aveva riguardato in prima persone; poi c'era Jotaro, incapace di muoversi dal divano se non per correre al bagno. < Potrebbe accompagnarti Naomi> propose infine Makota ignorando gli sguardi furiosi che gli giunsero sia dalla fidanzata che dall'altra donna. Le due si guardarono in viso, tutti sapevano che non andavano molto d'accordo, ma Makota era l'unico al quale la cosa sembrava non pesare. < Beh, immagino che la cosa si possa fare. Tanto devo solo trovare un fiocco e non mi entusiasma l'idea di andare da sola. Ti aspetto al piano di sotto, sbrigati > disse prima di uscire e prima che Naomi afferrasse il fidanzato per il colletto < Io e Kimiko? Io e KIMIKO!? > gli urlò guardandolo furiosamente < Dai Nao -rispose lui- Lei è la mia migliore amica, tu la mia ragazza, non mi entusiasma troppo il fatto che non vi sopportiate, io Michelle la considero un essere umano degno di nota. Poi chissà, frequentandovi potreste scoprire di aver tanto in comune, per esempio... me! Si, me! Potreste parlare di quanto sono figo e simpatico mentre vi fate le trecce, mentre fate shopping, mentre sorseggiate camomilla ascoltando i miei Cd e... - mentre lui continuava a farneticare Naomi lo lasciò e si diresse alla porta per disperazione- oh si, potreste comprare i miei poster ed appenderli insieme, le miemagliette, e poi le tazze e... > infine la porta venne chiusa e il rosso con aria trionfante si gettò sul divano di fianco al migliore amico < Ed un'altra è fatta. Ora pensiamo a come vendicarci per l'affronto fatto a Jotaro! > disse mostrando tutto il suo disgusto verso il biondino prima che Jotaro potesse fermarlo.

Tornare in quella casa di notte non era proprio il massimo, l'atmosfera agghiacciante non si era di certo dissolta con il passare della notte di Halloween. Per la seconda volta Nao vide la porta di casa aprirsi, e senza degnarla di una parola Kimiko entrò dentro non tenendole nemmeno la porta. La odiava di certo, ne era sicura ora che l'avevano avvisata della sua relazione con Makota e Naomi se n'era accorta del suo risentimento, infondo quel ragazzo era stato da sempre suo, e vedeva l'altra ragazza come una ladra, ma quest'ultima non poteva farci niente se si era innamorata di un ragazzo e non aveva intenzione di lasciarglielo, per niente al mondo. < Dove credi di averlo perso il fiocco? > la ragazza si guardò intorno, poi fissò le scale < In camera mia o in quella di mia zia immagino. > ma Naomi lo trovò strano, proprio quando voleva essere accompagnata da Makota perdeva un oggetto in una camera da letto, sorprendente come coincidenza considerando il loro passato e la tendenza di Makota ad andare dietro qualsiasi gonna. Camminando per i corridoi Kimiko osservava tutto con aria allegra e nostalgica, ciò finchè non le sfuggì un'esclamazione < Quanti bei ricordi qui con i ragazzi! Mi manca un sacco fare certe cose con loro. Ormai stanno crescendo e non ci pensano più a me, troppo presi dalla dolce metà, eh Naomi? > la mora sorrise in modo falso per preservare un minimo di cordialità quando lo sguardo dell'altra incrociò il suo. "Fare certe cose? La sgualdrina per esempio?" pensò la più giovane prima di rispondere < Bhe, ti hanno dedicato già 10 anni della loro esistenza, sarebbe anche il momento per loro di farsi una vita che non giri intorno a te.> l'altra sembrò offesa da quell'affermazione, così decise di parlare senza mezzi termini < Naomi, in questo momento ti senti la ragazza più importante della sua vita, ma sappi che io ci sono già passata altre tre volte, sappiamo entrambe che alla fine lui tornerà da me. > mentre pronunciava quelle parole sembrava quasi tremare per trattenere le lacrime e Naomi non potè non notarlo < Invece puoi levartelo dalla testa. Non è nè il tuo cagnolino nè il tuo piano B, hai già avuto le tue possibilità e lui si è stufato. Rassegnati Kiko. > lei allora urlò di tacere < Solo i miei amici mi chiamano Kiko, quindi se non siamo davanti agli altri non mi chiamare in quel modo! Sei una falsa! Un'ipocrita! Dici di rassegnarmi, ma non hai idea di cosa significhi... tu non ti rassegneresti dopo 10 anni di... di tutto! Io so che lui mi ama ancora, si sta solo vendicando, ecco tutto! Appena si sarà stufato di te tornerà e mi chiederà di stare con lui! Lo so, ne sono certa! > aveva detto con voce alterata, allora Naomi decise di non ribattere, le sue erano parole di disperazione e lo sapevano entrambe, di fatti Kimiko scoppiò a piangere poco dopo e dovette accucciarsi a terra. Naomi anche se si sentì a disagio le si sedette accanto per consolarla. < Ma cos'hai tu di speciale? - le chiese l'altra- Io sono più formosa, più vivace, non dico più bella, ma lo sono almeno quanto te. Ci inseguiamo da anni ormai e nessuna lo ha mai interessato oltre me, tu cos'hai di speciale? >la mora scrollò le spalle pensierosa, non lo sapeva, e quando lo disse anche a Kimiko questa sorrise amaramente < Ma scherzi? Sei anche modesta diamine! Perchè devi essere così gentile e graziosa? Perchè ti prendi cura di lui meglio di come lo facevo io? In ogni caso, sappi che a lui ciò non basterà più arrivato ad un certo punto. Ci vuole ben altro per lui. > a quelle parole Naomi si sentì scoraggiata e offesa allo stesso tempo, lei aveva già dato molto più di ciò che aveva dato quell'altra a Makota. < Bhe, non ne dubito, ma sei proprio sicura di esser tu colei che può dargli quell'altro? Magari io non riuscirò a dargli ciò che chiederà in futuro, ma ora come ora noi abbiamo un qualcosa che ci lega, e non so neanche se tu potresti mai arrivare a capirlo ciò, certe volte non lo capisco neanche io, pensa un po'.- "questo perchè sei stupida" aveva pensato malignamente Kimiko per poi pentirsene.- Devi capire che il tuo legame con lui era... come dire... fisico! Certo siete anche amici, ma avete, secondo me, questi due legami come dominanti, fra me e lui invece è diverso. Io e lui forse non siamo mai neanche stati lontanamente amici, siamo passati dall'odio totale, all'antipatica, alla minima gradevolezza, all'amore.> a quel punto fu interrotta da Kimiko che rise amaramente < Amore! Sei solo una ragazzina, non sai neanche cosa sia l'amore> fu a quel punto che Naomi prese il punto della partita < Io non saprò cos'è l'amore, ma da quanto ho visto non ne sembri sapere più di me! Amare non significa mica offrirsi a lui ogni volta che te lo chiede. > Kimiko rimase senza parole, intanto Naomi osservava innocentemente l'ambiente intorno a sè < Modera le parore marmocchia - rispose seccata e offesa Kimiko- o giuro che ti prendo per i capelli se metti in ballo un'altra volta il mio rapporto di tipo "fisico" con Makota.> A quel punto Naomi si era alzata e sorridendo aveva detto < Allora sbrigati a trovare quel fiocco, così potremo tornare a non parlarci e preservare una certa dignità davanti a Makota, che vuole che diventiamo amiche. > la rosa si alzò sorridendo amaramente < Che idiota che è, chiederci una cosa del genere. > e per la prmia volta le due si trovarono d'accordo su qualcosa. Una volta trovato il fiocchetto che portava nei capelli il giorno prima le due ragazze suscirono da quella casa e Kimiko chiuse per l'ultima volta la porta d'ingresso di quella casa degli orrori < Addio zia Yuriko. > disse poi gettando un'occhiata al cespuglio di rose in giardino e dando le spalle alla casa, proprio come aveva fatto Naomi qualche istante prima. "Addio" si sentì in eco, e le due ragazze non poterono ignorare la cosa: giunte quasi al cancello d'uscita si voltarono e notarono sugli scalini di casa una sagoma femminile adagiata sugli scalini; era una bella donna, simile a Kimiko, e Naomi la riconobbe come la ragazza nelle foto, zia Yuriko. Aveva un sorriso allegro e un vestito rosso indosso, il suo viso risplendeva ed era di un roseo sano e vivo. Alle sue spalle, sulla porta d'ingresso, vi era un ragazzo dai capelli castani e gli occhi chiari con indosso invece una divisa dei militari, era senza alcun dubbio Shun. Kimiko stropicciò gli occhi con le mani come per accertarsi che quella non fosse tutta una sua fantasia, ma sentì quella donna ridere < No tesoro mio, non sei pazza. Sei shintoista, dovresti credere ai fantasmi, no? > Kimiko allora sorrise ampiamente e sussurrò una parolina di assenso fra le labbra, con timidezza. L'aria si fece gelida improvvisamente e la donna si avvicinò alle due ragazze finchè non potè sfiorare il viso dell'amata nipote < Sei diventata così bella. >
< Lo dici solo perchè ti assomiglio > rispose Kimiko facendo ridere l'altra < E sei anche spiritosa tesoro, sono davvero fiera di te... anche se usi la mia casa per fare stupidi scherzi ai tuoi amici e li spaventi a morte. - la ragazza allora rise, sembrava così a suo agio a parlare con un defunto- Sono però felice del fatto che tu abbia letto quel diario e del fatto che tu lo ritenga interessante. Te l'ho lasciato perchè ti voglio davvero un mondo di bene, e non volevo che ti facessi un'idea sbagliata di me. > Kimiko allora si asciugò gli occhi ed estresse il diario dalla borsa per poi porgerlo alla zia < Non ne ho mai avuto bisogno zia, sapevo già quanto tu fossi fantastica. Non ho mai pensato che tu fossi cattiva. Quindi te lo ridò, potrai rileggerlo con Shun immagino. - poi aveva preso dalla tasca anche le due fedi che aveva trovato in giardino- e voglio che riprenda anche queste, erano vostre, e senza non potrete sposarvi. > la zia sorrise vedendo la dolcezza della nipote e le accarezzò nuovamente il viso, Kimiko voleva tanto abbracciarla, ma sapeva che non avrebbe potuto < Tienile tu le fedi, dalle solo all'uomo che intendi sposare, io e Shun ormai non possiamo più metterle. > allora Kimiko guardò Naomi e poi di nuovo la zia < No, non posso sposare chi voglio. Ha già un'altra. > Yuriko allora sorrise < Tesoro, ti dirò ciò che ti dissi all'età di 8 anni: " lascialo perdere quel ragazzo, porta solo rogne! " - risero quando la ragazza ripetè a memoria insieme alla zia quelle parole.- Puoi avere chiunque a questo mondo, perchè vuoi proprio lui? Se non ti ama, non è adatto a te. > la giovane annuì, e Yuriko passò quindi da Naomi < Quindi sei tu colei che sta salvando mia nipote da quello scellerato eh? - disse ridendo- Non ti arrabbiare troppo con lui, certo non è mai stato nelle mie grazie, è vivace, forse troppo, e fa tante sciocchezze, ma non è cattivo e ho ascoltato la vostra conversazione nel tunnel, secondo me ti darà tanta felicità in futuro, devi solo dargliene il tempo e avere pazienza. In fin dei conti è venuto su bene, mi aspettavo qualcosa come un delinquente > conclusce sorridendo prima di fare qualche passo indietro < Mi spiace solo di non poter vedere con tutti voi la piccola Ryuka, era una bimba così carina. Naomi- sussurrò- vorrei che ricordassi a Makota quanto lei lo ami ancora. Sappi che io posso vederla, non si allontana neanche un attimo dal fratellone. E' davvero strepitosa. Cara, ti prego, prenditi cura del suo coniglietto, era la cosa più importante per lei dopo il suo fratellone, e di lui immaigno che vi prenderete entrambe una buona cura. E Kimiko, cerca di riportare Jotaro sulla retta via, lo un ragazzo più serio e coscenzioso... però fagli i complimenti per quel bel ragazzino che gli va dietro, sono sicura che anche lui gli darà filo da torcere, forse più di quello che gli ha dato Makota. Le ama proprio le cose difficili. Eh? > e mentre tutte e tre le donne sorridevano per quel pensiero il soldato fece qualche passo avanti e con voce dolce chiamò la sua amata. < E' già ora di andare? - chiese l'altra- è così puntuale quel ragazzo. Sarebbe perfetto se ogni tanto rompesse le righe. > dopodichè guardò un'ultima volta la nipote e sorrise < Ora scusate, ma mio marito mi attende, abbiamo un'eternità da passare insieme, e non vogliamo sprecarne neanche un secondo. > dopodichè tornò indietro correndo fra le braccia di Shun e dopo aver salutato le due da lontano scomparvero attraversando la porta di casa. Non li rividero mai più, ma quel solo incontro riempì i cuori di tutte e due.
Kimiko comprese che se sua zia non la vedeva bene insieme a Makota ci doveva essere un motivo, ma non rinunciò a lui, ma gli andò dietro in modo meno evidente, anzi, rimase solo ad aspettare sperando nella fine della storia fra Naomi e Makota. L'altra ragazza, dal canto suo, si impegnò ogni giorno di più per dare a Makota tutto ciò che secondo lei gli era essenziale: affetto, tenerezza, divertimento e romanticismo. Makota pianse come una fontana quando udì il racconto della fidanzata riguardo le scoperte fatte su Ryuka dalla stessa grazie a Yuriko, e la ringraziò silenziosamente dal profondo del cuore mentre si guardava intorno sperando di vedere la sua sorellina un giorno. Jotaro si riprese dallo scombussolamente intestinale dovuto alla punizione di Hiroki, andò a parlare con lui, ma litigarono nuovamente e stettero lontani per tre giorni; dopo quel periodo di tempo fecero pace e divennero più appiccicosi di prima nei loro modi di fare. I graffi sul viso di Benjiro non furono giustificati in Tv, ma la sua storia fu accettata dal tutto il gruppo di amici come quella delle due ragazze, e Makota e Jotaro si sentirono estremamente in colpa per aver messo in pericolo tutti. Daisetsu e Crystal vissero felicemente come un normale coppia di innamorati tutta quell'avventura perchè fecero la cosa più giusta da fare quando si tratta di spettri e cose paranormali o di conflitti fra amici: si fecero i fatti loro.
FINE.
 
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ilary91
view post Posted on 31/10/2011, 02:02




[riporto il commento anche qui in casa nell'ltro forum sparisca]

SMEMO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ma quanto ti adoro lo sai solo tu *-* sono commossa per i ringraziamenti non credo di meritarli, infondo è partito tutto da un'idea metre pensavamo a nuove idee per il capitolo...comunque che dire di questo? apparte che aiutarti a scriverlo è stato divertentissimo, e certo che ne vado fiera ma principalmente sono fiera di te *-*

ora passiamo al capitolo, facciamo le cose per bene ed andiamo per ordine prima di tutto le immagini: sono bellisime xD la mia preferita tra i costumi è sicuramente nao xD ricordo che non trovavamo kristal perchè la volevi un po "rotondetta" xD e makota... beh mako è mako non c'è altro da aggiungere, con le foto nell'armadio sei stata spettacolare a dare proprio l'effetto antico a questo non avevo pensato ma il bello dei tuoi capitoli è che curi i dettagli...
bene e ora passiamo alla storia in se... personaggio per personaggio come hanno vissuto questa "inquietante" giornata...
- penso che per hiroki siasta stata un disastro iniziata male e finita anche peggio, povero ha rischiato di morire in un modo atroce, sono fiera di lui per il modo in cui si è vendicato. ops il metodo te l'ho suggerito io xD e vabè ma non avrebbe potuto fare niente di meno con quello che ha passato.
- jotaro, ripeto ha avuto quello che si meritava ne più ne meno certo era solo uno scherzo ma è stato crudele l'unico dubbio che mi sorge è dove cavolo era andato a nascondersi per non essere visto da nessuno??
- krystal e dai... beh l'hai detto tu stessa per loro è stata solo l'ennesima avventura di coppia <3 carucci loro
- ben e michelle alla fine sono stati gli unici a subire realmente l'ira di lady Falce la cui storia tra parentesi è molto commovente e romantica e sono felice che per lo meno nel male abbia avuto un lieto fine xD... ma almeno ben la prossima volta non darà così tanto per scontato gli eventi che lo circondano
- kiko, beh diciamo che per quanto riguarda il mio punto di vista su di lei è l'unico personaggio che di capitolo in capitolo mi fa cambiare idea in proposito, in questo mi sta antipatica per quanto riguarda il suo comportamento con nao ma mi fa tenerezza nel momento in cui parla con la zia
- nao e makota... inutile dirti che amo profondamente la scenetta in casa kazama, per non parlare dell'elenco di gadjet che consiglia a nao di condividere con kiko, quando poi se avessero potute si sarebbero uccise in quella casa!
per concludere il capitolo è stupendo, come sempre del resto, un mix di souspance e divertimento, fenomenale xD bravissima smemo!!!!!
 
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mimma98
view post Posted on 8/11/2011, 18:01




ok lo so sono in ritardo....colpa sua *mimma indica il pc* faceva le bizze.
comunque stupendo....spettacolare FANTASTICO.
*incomincia a saltellare su se stessa come un imbecille*
continua ti prego.....
bacioni.
 
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SophieTonks
view post Posted on 21/9/2012, 14:47




Ma...ehm..è finita la storia? (intendo,tutta)
 
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DarkandBlue
view post Posted on 2/11/2013, 22:38




E' bellissima la tua storia la adoro *-*
 
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98 replies since 10/10/2010, 09:32   22667 views
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